Il progetto dperd (scritto proprio così, tuttominuscolo) rappresenta
il temporale continuum dell'esperienza artistica maturata da Valeria
Buono (voce e tastiere) e da Carlo Disimone (tastiere, chitarra, basso
e percussioni) prima coi Faith, poi cogli Storm (con un demo all'attivo,
titolato "R.I.P.") ed infine coi Fear of the Storm, un autentico
gioiellino di musica pacata e delicatissima che si produsse in prove
sotterranee ma assai apprezzate (ricordo il miniCD "1995",
con l'indimenticabile "Marble dust" a spiccare sulle altre
quattro, peraltro ottime, composizioni). E che qui vengono omaggiati,
nell'attesa di una loro a quanto pare imminente rentree, con la riproposizione
di due loro vecchi brani, "Sadness" e "Ghostown",
i quali vedono la partecipazione del vecchio cantante dei FOTS, Tony
Colina.
Oggi ho la fortuna d'ascoltarli con "3non" (anche il titolo
del disco è bizzarro, come quelli del gruppo e dell'etichetta!)
e... miracolo!, quell'emozioni si ripetono! Perchè il vostro
vecchio e stanco scribacchino non può rimanere insensibile
a quest'atmosfere sublimi, come quelle che caratterizzano l'overture
"Prima dell'alba", notturna e melancolica piece sottolineata
da uno strumentismo intimista e dalla voce di Valeria (il testo è
pura poesia). Se i tre brani pubblicati a loro tempo sulla compilation
"United Forces of Phoenix" avevano acuito i miei sensi,
desiderando vivamente riascoltare questi artisti bravissimi e le loro
composizioni, posso definirmi finalmente satollato da cotanta grazia
austera! E v'assicuro, lettori miei diletti, che non sono i primi
sintomi da rimbambimento senile ad obnubilare i miei sensi, i dperd
sono magnifici come le loro canzoni!
Più movimentata è "Non resisto", con quella
bella chitarra a sottolineare i vocalizzi della cantante. Con "Her"
(presente pure una brevissima piano version in chiusura di disco)
si scivola nuovamente negli amati (dal sottoscritto, se non altro
perchè era decisamente più giuovine) ottanta (la sei
corde effettata, mi procura un tuffo al cuore indebolito ogni volta
che m'accade d'udirla, che nostalgia!). "Domani" rappresenta
il lato più pop di dperd, senza per questo perdere in spessore
(si intende il lato più nobile e creativo del termine pop,
in questo caso), e scivola dentro noi come le gocce di pioggia su
d'un vetro. Per le citate "Ghostown" e "Sadness"
non si può non far riferimento all'epoca del loro concepimento
(la struttura le data indelebilmente, si ascolti il basso della seconda),
"Non ancora" scivola via leggera, anche troppo, "Lacrime"
incede sommessamente, "Non vado via" rimanda alla melodrammatica
magniloquenza dei Canaan più interiorizzati, spogliati comunque
di quell'aura macabra che contraddistingue le composizioni firmate
Mauro Berchi (assai incisivo l'a solo di chitarra) Due le bonus, ovvero
le riedizioni di "Non resisto" e di "Non ancora"
performate dai Nen.te, che aggiunge ai brani ingredienti tratti dal
bagaglio personale (dilatate nel minutaggio, caricate di effetti elettro
e caratterizzate da sonorità molto introspettive e da un percussionismo
vagamente tribaleggiante).
Spartana ma chiarissima la confezione (si possono così leggere
i versi che abbelliscono le note, i quali anche presi singolarmente
emanano fascinosa grazia), la foto di copertina ha un qualcosa d'inquietante
in sè; i suoni a volte risultano un pochino compattati, senza
per questo inficiare il risultato complessivo, un plauso adunque a
questi musici humilissimi ed alla Final Muzik che li patrocina! AM
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