Rock Impressions

dperd - Regalerò il mio Tempo dperd - Regalerò il mio Tempo
My Kingdom Music
Distribuzione italiana: Masterpiece
Genere: Dark Wave
Support: CD - 2008

Ritrovo i Dperd, e ne sono sinceramente felice. Gli echi lontani di "3non" risuonano ancora nelle mie orecchie, mi par ieri d'aver concluso un precedente scritto trattante proprio quel disco e Valeria e Carlo, con la complicità benevola del bravo Francesco di My Kingdom Music, tornano ad empir di note le mie ore dedicate all'ascolto. E' un meriggio assolato di questa primavera che tarda a sbocciare, evento raro che proprio perchè agognato è salutato come maggiormente prezioso, allorquando inserisco nel lettore "Regalerò il mio tempo", e "Cuore malato" parte col suo suono asciutto, e la bellissima e profonda voce di Valeria si spande nella stanza. Dperd, per chi come il sottoscritto conta le primavere lasciate alle spalle a diecine, riallaccia un discorso interrotto anni or sono, quando i nostri militavano nei Fear Of The Storm; volete un titolo? Eccovelo, "1995", mini-CD targato Energeia, una wave dolce, soffusa, un Hammond inusuale nel contesto sonoro, ma perfetto.

Ed allora, visto che AM è un vecchio pedante, preciso che prima si chiamavano Faith, poi The Storm, eppoi... basta, torniamo a noi. C'è qualcosa che li unisce, Dperd e FotS, non solo per i due firmatari del progetto. E' quella ricerca genuina ed attenta, quell'opera di sintesi che fonde la new wave al calore della loro terra, Trinacria, stemperando la freddezza formale della prima in una serie di canzoni mirabili, esaltate da una creatività e da una proprietà esecutiva uniche. "Cuore malato", torniamo all'opener, è struggente e melancolica, una linea che dovrete seguire per tutto il percorso, per non smarrirvi tra le sue infinite nuances; ascoltate poi "Come sarà" e “Chiudo gli occhi”, fantasmi di This Mortal Coil si sono materializzati nella mia memoria fallace. "Per tutto quello" è un brano che dispiega per intiera la loro bravura, con un suono più pieno potrebbe tramutarsi in un hit non solo underground. Meraviglia di un disco che, se cantato in anglosassone, si scambierebbe per qualche produzione targata Projekt, ancora un plauso a Francesco per averlo patrocinato. Anche quando il contenuto parrebbe farsi più leggiero, come in "Ali(de)", ecco che Valeria e Carlo riprendono per mano la trama, plasmandola al loro stile, “Il buono il brutto e l’oscuro” è strumentale liberamente ispirato alla morriconiana “Il buono il brutto ed il cattivo” (bella la chitarra darkeggiante), introdotta da un organo che le attribuisce una peculiare valenza sacrale, la title-track si distende lenta come le acque d’un fiume prossimo alla foce, e tra gorghi di grande intensità emotiva calerete nei più oscuri recessi della vostra anima, in un rito purificatore che vi restituirà al presente sereni ed appagati; quando giungerete alla traccia finale, il remix di “Sogni persi” performato da Nen.T.e., vi parrà d’essere solo all’inizio di un lungo viaggio.

Tornerete daccapo, ne sono sicuro. Gradevolissimo l'artwork, privo di inutili orpelli e caratterizzato da una impeccabile austerità formale, corredato da belle fotografie e dagli indispensabili testi delle canzoni.
AM

Altre recensioni: 3non


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