Fra
le mani abbiamo il debutto discografico di un chitarrista nostrano
che ha tutte le carte in regola per far parlare molto di se in futuro.
Francesco è un super virtuoso della sei corde, di quelli che
più vanno veloce sulla tastiera e più godono. Ma l'abilità
di Fareri non si esaurisce alla chitarra, infatti, il nostro suona
con abilità anche le tastiere e il basso. Non pago ha realizzato
pure tutte le parti di batteria elettronica del presente CD. Sicuramente
un musicista eclettico e dotato di un talento non comune.
Cita fra le sue influenze principali Jason Beker, Vitahj Kuprij, Greg
Howe, George Bellas e Jon Domain, artisti coi quali è entrato
in contatto via Internet (il suo sito è www.geocities.com/francesco_fareri)
stabilendo una serie di legami artistici di un certo rilievo e ricevendo
in cambio stima e ammirazione.
Tutte rose e fiori direte voi, ma non è tutto oro quello che
brilla. Le sei tracce che compongono il presente album sono di una
ripetitività disarmante, escludendo "Secrets" che,
a differenza degli altri cinque brani molto lunghi e prolissi, dura
solo un minuto e mezzo ed è l'unico che mi ha veramente emozionato.
E' impossibile negare l'abilità e la tecnica di Francesco,
ma questo disco a livello compositivo vale quanto una palestra di
esercizi, scale su scale e controscale ai limiti delle capacità
umane, ma che tocca anche i limiti di sopportazione per chi deve ascoltare
il suo lavoro solo ed esclusivamente per il piacere che può
arrecare un disco ben fatto.
Se togliamo il piacere dell'ascolto è un disco perfetto, ma
personalmente quando ascolto un CD trovo prioritario il piacere. E'
un mio difetto, perdonatemi! GB
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