Secondo
lavoro per questo artista delle sette corde, dopo “Suspension”
ecco il debutto per la casa discografica Lions Music. Nell’occasione
Francesco si circonda di validi collaboratori, Jon Doman alla batteria,
Kyle Honea al basso, Vitalij Kuprij (Artension) alle tastiere e Bob
Katsionis in alcuni assolo di tastiera. Decisamente un salto di qualità.
Francesco è dotato di una tecnica esecutiva veramente eccelsa
e ci propina veloci scorribande sulle scale del pentagramma. Con un
piano incomincia “Days” e ci porta verso i nove minuti
di “Illusions”, fuga con cambi di ritmo ed una batteria
forse troppo sopra le righe. La mano scorre veloce sulla tastiera
della chitarra, così come quelle di Vitalij e di Bob che si
alternano in una gara di velocità.
In questo disco ci sono in tutto otto brani, fra i quali la metà
rasenta i dieci minuti di durata, “Evolution” è
uno di questi. Il ritmo è cadenzato ed il piano si diverte
ad inseguire la batteria, così fa il basso di Kyle nei confronti
della chitarra di Francesco.
Anche “Reflection” ha le sue grandi fughe, prova di assoluta
padronanza dello strumento da parte del nostro artista. E’ con
“Secrets (part 2)” che le nostre orecchie godono di una
parziale tregua, brano arpeggiato d’atmosfera molto intimistico,
ma dura poco, si ritorna a correre con “Winter”. Nella
successiva “Inside” ci addentriamo in territori Prog Metal
quasi alla Liquid Tension Experiment, veramente gustosa. I nove minuti
di “Atlantide” sono affascinanti, così come il
suo delicato intro pianistico che lascia ovviamente spazio alla chitarra
di Francesco.
Molta carne al fuoco in questo secondo e più maturo disco di
Fareri che comunque lascia leggermente a desiderare per quello che
concerne l’equilibrio sonoro.
Questo prodotto è rivolto a tutti coloro che vivono di sette
corde e che collezionano tutto del genere in questione. Ora siamo
curiosi di aspettare il nuovo lavoro, visto il salto qualitativo rispetto
al precedente, cosa dovremo attenderci? MS
Altre recensioni: Suspension
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