Dopo le solite vicissitudini di formazione, i romani The Fifth Season
raggiungono una certa stabilità e incidono questo primo demo.
Il sound è teso verso il moderno prog metal di formazioni come
i Pain Of Salvation, una certa aggressività fa da contraltare
a strutture complesse e talvolta cariche di una poetica urbana e industriale.
Devo dire che la proposta di questi ragazzi, pur essedo piuttosto
impegnativa, mi sembra piuttosto originale e che i riferimenti citati
servono solo per dare delle coordinate di massima per inquadrare il
loro ambito musicale. Oltre al metal progressivo troviamo l’uso
insolito del flauto e delle tastiere molto space rock, quindi ci sono
influenze molto diverse, difficili da etichettare.
Altro punto a favore è che questo primo lavoro è basato
su un concept e in questo senso il gruppo dimostra di sapersela cavare,
a livello compositivo, anche con tematiche complesse. La chitarra
di Cristiano Grifoni si lancia in assoli strazianti su ritmiche spesso
selvagge ad opera di Stefano Rossi e Valerio Pappalardo, mentre le
tastiere oniriche di Marco Novello incantano l’ascoltatore con
le sue trame e su tutto emerge ora la voce ora il flauto di Francesco
De Raffaele che conferisce al gruppo quel qualcosa in più che
li fa emergere dalla massa.
Bravi davvero questi The Fifth Season, ora bisogna che qualche volonterosa
label si accorga di loro e che li guidi verso un futuro importante,
loro mi sembrano già pronti per accettare la sfida. GB
Intervista
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