Frampton
era tornato qualche tempo fa con l’album Now, un disco sincero
realizzato da un artista con un grande passato alle spalle, ma Now
non era il canto del cigno perché Peter è tornato con
la voglia di fare ancora grande musica. Fingerprints però è
un album strumentale, il primo della sua carriera e che contiene covers
di altri artisti.
Ad accompagnare Frampton c’è una vera parata di stelle
a partire da Wyman e Watts dei Rolling Stones, poi ci sono i giovincelli
(si fa per dire) Cameron e McCready dei Pearl Jam in due brani, c’è
il grandissimo Warren Haynes (Gov’t Mule, Allman Bros e Grateful
Dead) e ancora Courtney Pine, Hank Marvin dei The Shadows, Paul Franklin
e John Jorgenson. Una serie di artisti prestigiosi che dimostrano
quanto Frampton sia amato e rispettato nell’ambiente.
Il disco è molto piacevole e presenta quattordici brani piuttosto
eterogenei dove Peter mostra tutto il suo amore genuino per la musica
che spazia dalla tradizione americana con il blues di “Blooze”
che in coppia con Haynes vale da solo l’acquisto del cd. Troviamo
anche il soul, un tocco di latin e molto rock, che deflagra a sorpresa
con la bellissima “Black Hole Sun” dei Soundgarden, qui
riproposta con cattiveria e passione insieme ai membri dei Pearl Jam
ed è un’altra chicca da non perdere.
Davvero un bel lavoro che ama giocare con il passato e con il presente
e ci regala un disco pieno di emozioni. Frampton è tornato
e noi gli auguriamo lunga vita. GB
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