Ascoltando
questo è difficile immaginare che si tratta di un album di
debutto registrato nel nuovo millenio. Provate ad immaginare i Van
Der Graaf Generator che si accoppiano con in Black Sabbath, al tutto
aggiungete un flavour seventies assolutamente credibile ed avrete
un risultato molto vicino a quanto si può ascoltare in questo
sorprendente album.
Il prog è sicuramente l’elemento principale del piatto
cucinato dai Gargamel, un gruppo di polistrumentisti che suonano un
po’ di tutto, con inserti di mellotron, flauto e violoncello,
oltre alla classica strumentazione rock. Il risultato è assolutamente
godibile e le cinque composizioni che vengono proposte sono tutte
degli affreschi sonori dal grande impatto emotivo.
L’apertura del cd è affidata al brano “Tics”,
che con un intro terrificante ci cala subito in un mondo stralunato
e dannatamente dark. “Strayed Again” è uno dei
vertici dell’album, con partiture oscure, che lasciano il posto
a digressioni jazzate e un cantato degno del grande Peter Hammill,
il violoncello è da brividi. Non tutto brilla e certi passaggi
di “Below the Water” non sono proprio così coinvolgenti,
ma già nella successiva “Into the Cold” ci sono
tante atmosfere misteriose, dove la tenebra diventa metafora per un
viaggio introspettivo nei meandri più oscuri della nostra mente.
Gran finale con la disturbante “Agitated Mind”, che fin
dal titolo promette bene e mantiene le promesse con un complesso intreccio
di situazioni che ancora una volta rimandano ai VDGG.
I Gargamel sono una band che prima di tutto sa fare musica fregandosene
delle mode e delle etichette, un gruppo cristallino che non deve passare
inosservato. Siete avvisati. GB
Altre recensioni: Descending
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