Rock Impressions

Gian Castello - Rama, Il Druido Primordiale GIAN CASTELLO - Rama, Il Druido Primordiale
Selfproduced
Distribuzione italiana: Black Widow
Genere: Folk Celtico
Support: CD - 2007


Per il suo quinto album Gian Castello ha voluto fare un lavoro innovativo, senza grandi pretese, ma con la voglia in parte di giocare con la musica e in parte di far riflettere l’ascoltatore più attnento. Ovviamente la base di partenza è come sempre il folk celtico di cui il nostro è un profondo cultore, ma in questa occasione il nostro ha voluto sperimentare l’innesto di sonorità orientali e in particolare delle percussioni indiane, non a caso Rama, il personaggio su cui ruota il concept del nuovo album, appartiene alla mitologia indù.

La tradizione racconta che Rama “dagli occhi azzurri di loto” venne dal nord, forse dell’Europa, e che in sogno fu inviato a recarsi in India per gettare le basi dell’induismo, questa sembra una bella fantasia, ma è vero che ci sono dei punti di contatto fra la civiltà celtica e quella indù, ne è prova il fatto che certi gesti rituali (dei druidi nel mondo celtico e nel linguaggio vedico dei mudra in India) hanno lo stesso significato simbolico, ma questo è solo un esempio, ce ne sarebbero altri che i lettori più curiosi potranno approfondire se lo vorranno.

Quindi questo cd cerca di riunire due tradizioni musicali solo apparentemente lontane. Il tutto nasce da varie esperienze accumulate da Castello, dallo spettacolo “O’Carolan’s Dream” realizzato insieme con l’arpista Francesca Perotti e dalle collaborazioni con la danzatrice e coreografa Angela Dellepiane. Le musiche tradizionali irlandesi, scozzesi e bretoni vengono rilette e arricchite di nuove musicalità, in questo contesto viene ripreso anche il racconto di Taliesin (già cantato in un precedente concept di Gian Castello), che parla di reincarnazione, un tema che trova una collocazione ideale in questo nuovo progetto.

La raffinatezza e la cultura di Castello emergono con determinazione anche da questo lavoro che è molto più profondo di quanto non voglia (per discrezione) far apparire. Un viaggio intenso fra Europa e India dal fascino particolare, un motivo per amare ancora di più le sonorità celtiche e uno per avvicinarsi alla tradizione musicale indiana, che da noi è ancora molto poco conosciuta, ma che ha tanto da offrire. GB


Altre recensioni: Merlino l’Incantatore; Taliesin; I Regni Segreti,
The Mist Covered Mountains of Home

Interviste: 2006


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