Rock Impressions

Claire Hamill - Voices CLAIRE HAMILL - October
Esoteric Recordings
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: New Age
Support: Lp 1985 - CD 2008

Nella ristampa dei lavori di Claire Hamill si fa un salto nella metà degli anni ’80, l’influenza di Eno è pesante, come l’eleganza dei lavori di Brian Ferry o di Donald Fagen, senza parlare dei dischi realizzati da Enya coi Clannad. Claire si lascia conquistare dalla New Age e produce un album per il progetto Coda “Landscape”. Il titolo dell’album la dice lunga sul contenuto musicale e nelle note del disco, uscito nel 1985, si legge che tutti i suoni sono stati prodotti dalla voce umana, anche se sono stati comunque usati dei campionatori e dei sampler. Non ci sono altri musicisti, ma solo il produttore Tom Newman ha prestato la voce per le parti ritmiche. Per la cornaca questo è anche il primo disco della Hamill che riceve i consensi della critica del tempo.

L’album è una specie di concept sulle stagioni dell’anno, non ci sono testi ma solo atmosfere ricreate con la sovrapposizione di più voci. Si parte con la primavera che occupa tre brani, si evocano paesaggi nebbiosi in cui la natura ricomincia a prendere il sopravvento sui rigori invernali. Ovviamente siamo molto lontani dal rock cantautorale che ha contraddistinto i primi lavori di Claire, guardandosi indietro non si resta sorpresi dal cambiamento, le sonorità New Age in quel periodo avevano coinvolto molti artisti, anche se nella produzione della nostra si è trattato di un cambio netto col passato. L’estate è calma e solare, la Hamill dosa con efficacia i suoni e si conferma compositrice molto sensibile, anche se personalmente trovo questo album molto noioso e fiacco, non mi è mai piaciuta la New Age e questo disco non mi avvicina di certo a queste sonorità “sospirate” e melliflue, non sono certo un integralista del rock sparato a volumi assordanti, ma non mi sono mai convertito a questo genere pseudo musicale.

Nonostante le mie perplessità non posso non riconoscere alla Hamill una buona levatura artistica, il fatto che non mi piaccia questa musica non mi impedisce di vedere in questo disco uno sforzo compositivo che va premiato con un giudizio benevolo, non si tratta della New Age commeciale da supermercato, ma di musica raffinata e colta, buona per altri ma non per me. GB


Altre recensioni:
The Minor Fall, the Major Lift; One House Left Standing; October; Love in the Afternoon

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