Il progetto che porta il nome Il Segno Del Comando è cresciuto
e ha preso forza e questo nuovo disco è il coronamento di un
lungo lavoro di insieme. La band ha raggiunto una buona stabilità
e oggi in formazione presenta Diego Banchero al basso e principale
compositore, Davide Bruzzi alle chitarre e tastiere, Roberto Lucanato
alle chitarre, Riccardo Morello alla voce, Beppi Menozzi alle tastiere
e Fernando Cherchi alla batteria. Una formazione che la scorsa estate
si è fatta apprezzare in diversi festival, dove hanno lasciato
il segno.
Questo album si basa sul romanzo dallo stesso titolo di Gustav Meyrink,
un romanziere, banchiere ed esoterista austriaco che oltre al famoso
Il Golem, ha scritto anche Il Volto Verde (anche questo omaggiato
in un disco precedente del Segno Del Comando). Tematiche oscure che
venavano la letteratura romantica di fine ottocento e che trovano
un forte legame con le musiche di questa band affascinata dalle sonorità
gotiche. Ci sono pochi gruppi capaci di tradurre in musica le ansie
e le oscurità contenute in questi testi e anche questa volta
Banchero con i suoi amici riesce a tessere delle trame sonore di grande
forza. Il disco è un concept e va preso nella sua interezza,
un viaggio nel mondo misterioso di Meyrink accompagnati da partiture
spettrali, suonate da musicisti preparati e motivati. In particolare
conosco la carriera di Diego, un percorso coerente che lo ha portato
ad essere una delle figure di riferimento della scena dark nazionale
(e non solo) anche in questo disco è riuscito ad infondere
passione e sentimento.
Il Domenicano Bianco è un album oscuro, denso, ricco di bella
musica, teatrale, spettrale, che affascina per coerenza e profondità.
Unica pecca, a mio giudizio, il modo di usare la voce, i testi sono
impegnativi e vengono quasi declamati con uno stile teatrale, una
via di mezzo fra il canto e il racconto (musicato) che fanno perdere
un po’ di immediatezza nell’ascolto. Però dovendo
trattare argomenti così complessi diventa inevitabile un compromesso.
Comunque un gran disco che conferma la bravura de Il Segno Del Comando,
una band sempre più matura. GB
Altre recensioni: Il Volto Verde;
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Mortiis - Freddy Delirio;
Il Segno Del Comando
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