A
distanza di poco più di un anno arriva questo nuovo capitolo
della saga dei barbari germanici In Extremo dopo l'ottimo Sünder
ohne Zügel e il live. La nuova calata metallica di questi artisti
fuori dal tempo ci regala un nuovo tassello di brillante medieval
folk metal.
Il gruppo è sempre più maturo e convinto delle proprie
possibilità e ci propone tredici tracce molto ben assortite,
ci sono parti acustiche ed altre elettriche che si interscambiano
con grande naturalezza. Apre il sabba l'anthemica "Erbeermund"
con le immancabili cornamuse, ma un riffone metallico alza subito
il tasso di adrenalina, un brano che funziona bene, ma che non spicca.
"Konig Nimrod" parte come un canto gregoriano, ma si trasforma
subito in un mid tempo molto metallico a base di folk metal stoppato
di buon effetto. La cadenzata "Ave Maria" non è affatto
male, anche se è un po' scontata, mentre non mi piace la prima
parte della lenta "Mein Kind", che migliora decisamente
nel finale. "Sagrada Trobar" ripropone l'epicità
tipica dei nostri con quella vitalità che li ha imposti al
grande pubblico. "Davert Tanz" e "Melancholie"
sono due brani acustici di grande effetto, tribale e selvaggio il
primo e poetico e triste il secondo, a dimostrazione che la classe
degli In Extremo non è improvvisata. "Albtraum" riporta
l'accento sul lato più metallico del gruppo, un brano granitico
e potente. "Pferdesegen" e "Numphenzeit" sono
brani nel classico sound del gruppo e funzionano che è un piacere.
"Madre Deus" è un'altro esempio di granitico crossover
fra armonie medioevali e l'heavy metal più trascinante. A sugellare
questo nuovo esaltante album arriva "Segel Setzen", non
aggiunge niente al repertorio, ma in questo disco c'è davvero
molta carne al fuoco.
Un ritorno alla grande per tutti gli amanti delle sonorità
folk metal. La saga contianua... GB
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Ohne Zugel
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