Gli
IQ sono sopravvisuti a oltre vent'anni di carriera fedeli al proprio
sound e al proprio pubblico, un manipolo di nostalgici che vorrebbe
aver cristallizzato il tempo, ma questa continuità artistica
è merito e vanto per una band che sa sempre proporre album
interessanti e ben architettati.
Prog emozionale prima che tecnico, con la solita voglia di raccontare
storie e di creare atmosfere particolari. Non sfugge a queste regole
Dark Matter, che per il livello dei brani potrebbe tranquillamente
essere uscito nella prima metà degli anni ottanta.
Il disco si compone di cinque brani piuttosto oscuri come suggerisce
il titolo, ma non troppo, per una durata di una cinquantina di minuti.
Come dicevo solo cinque brani in un periodo dove abbiamo incontrato
album da oltre settanta minuti, doppi cd, doppi cd con bonus cd e
chi più ne ha più ne metta, spesso col risultato di
avere poche buone canzoni in mezzo a tanto materiale del quale non
resta memoria. Non così Dark Matter, un album omogeneo e bello
dal primo all'ultimo brano.
Si parte con la classica "Sacred Ground", con le tastiere
di Martin Orford che duettano con la chitarra di Micael Holmes, la
formazione è completata dal bassista di John Jowitt e dal batterista
Paul Cook, mentre alla voce c'è sempre quell'istrione di Peter
Nicholls, una conferma. "Red Dust Shadow" inizia con una
dolce chitarra acustica, la voce di Peter accarezza i sensi indugiando
su note di una malinconia sottile, poi il brano inizia a crescere
con una bella progressione. Un orologio insidioso da il tempo a "You
Never Will", le linee melodiche delle vocals sono molto belle
e anche la sezione ritmica dinamica è riuscita, ma la parte
migliore viene nel crescendo finale. "Born Brillant" è
un brano complesso di non facile ascolto, ma è intrigante e
originale. "Harvest of Souls" è una suite divisa
in sei parti per venticinque minuti e non è possibile non farsi
trasportare con la fantasia nel mondo degli IQ.
Ogni speculazione e ogni altra considerazione sono superflue, gli
IQ sono una band di razza e Dark Matter ne è la prova, sta
solo a voi scegliere se credere in loro o meno. GB
Altre recensioni: Subterranea, the Concert (DVD);
IQ20 (DVD);
Frequency
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