| Jevtovic è un chitarrista serbo, ma che vive a Barcellona, 
            dotato di una profonda sensibilità e questo è il suo 
            terzo album. Lo accompagnano due nomi di spicco del jazz: il pianista 
            Vasil Hadzimanov, anche lui serbo e figlio d’arte che ha prestato 
            i propri servigi a molti nomi e il batterista Asaf Sirkis di origini 
            israeliane, ma che vive a Londra, anche lui molto impegnato come session 
            man, in particolare ha suonato coi Soft Machine Legacy.
 
 Siamo nel campo del jazz e quello che mi piace di questo progetto 
            è la voglia di proporre composizioni proprie con sonorità 
            possibilmente originali. Non è facile però Dusan ha 
            un tocco invidiabile e i due compagni non sono da meno, quello che 
            esce dal disco è un jazz rock trascinante e coinvolgente, sufficientemente 
            melodico per mantenere alto l’interesse dell’ascoltatore, 
            ma che non tralascia di sperimentare suoni aspri e taglienti, raggiungendo 
            momenti di grande enfasi, come nella splendida “Lifetime”. 
            In chiusura i suoni si fanno delicati, quasi come se il nostro abbia 
            voluto congedarsi chiedendo scusa per le intemperanze precedenti.
 
 In questo disco non troverete i soliti “canoni” rivisti 
            e riletti per l’ennesima volta, ma musica originale, che sa 
            scaldare il cuore, questi sono gli artisti che possono dare un vero 
            futuro al jazz. GB
 
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