Rock Impressions

Louisa John-Krol LOUISA JOHN-KROL - Ariel
Prikosnovenie

In questo disco c'è un modo tutto femminile di vivere la musica, la dolcezza, la riflessione, un romanticismo timido e riservato, ma anche forza e capacità evocativa, ascoltate "Salamander" per capire cosa intendo.

Qualcuno potrebbe anche trovare un po' debole il piatto proposto da Louisa, ma questo sarebbe frutto di una probabile incapacità di comprendere un certo tipo di sensazioni. I colori tenui di questo affresco sonoro ci trasportano in un mondo fatato ed etereo, dove la dolce e bella Louisa, con la sua voce angelica e il suo mandolino incantato, è guida perfetta, poetessa e interprete di un linguaggio dimenticato.

Un viaggio nel cuore della natura con suoni tipici della terra, dei boschi e del mare, echi e richiami al tempo stesso, profumi e sapori di casa, c'è il vento, ci sono gli animali, l'acqua non come attoniti spettatori, ma come artisti attivi, che suonano all'unisono con Louisa. Magia e realtà fusi insieme, perché spesso la realtà è magica e la magia è reale. Non sto parlando di intrugli e riti esoterici, ma della magia della vita, del misterioso evolversi degli eventi e della nostra incapacità di dare un nome anche alle cose semplici e sembra strano che una creatura, in apparenza fragile come la donna, riesca a fare questo con tanta spontaneità e naturalezza.

Un album splendidamente meditativo e poetico, lirico e sereno e noi, seduti vicino al fiume ne guardiamo, come Siddharta, il lento fluire e comprendiamo qualcosa di più di noi stessi. GB

Altre recensioni: Alabaster; Djinn

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