INTERVISTA
A DOUG PINNICK DEI KING'S X
di Ilaria Rebecchi
Tornano
sulle scene i King's X, mitica band texana dalla ventennale carriera,
densa di colaborazioni illustri ed eventi memorabili (uno su tutti
i concerti al fianco degli AC/DC, nel 1991). La band (formata da Doug
Pinnick, voce e basso, Ty Tabor, chitarra e Jerry Gaskill alla batteria)
si è sempre distinta come atipica nel panorama della musica
mondiale, in quanto fortemente dotata e dall'ispiraizone creativa
mai calante, della quale ogni lavoro è empre stato impreziosito
da potenti sonorità che hanno lasciato una traccia importante
nel panorama dell'hard rock mondiale, soprattutto per la continua
regolarità nel sfornare album ognuno straordinariamente originale
e differente dal precedente. La band è ora giunta al suo quindicesimo
album,"XV", in uscita in Europa il 19 Maggio, per InsideOut,
registrato nei Wireworld Studios ed anticipato dal singolo "Alright",
una spumeggiante canzone rock piena di entusiasmo.
Ho avuto il piacere di dialogare amichevolmente con il leader dei
King's X, Doug Pinnick, che mi ha illustrato importanti novità
sul lavoro personale e non.
Doug, sta per uscire il vostro ultimissimo album, "XV",
e pare proprio che sarà un'opera estremamente energica ma al
contempo riflessiva.
Esatto, è un album moderno ma che conserva le caratteristiche
tipiche del nostro sound, l'energia è appunto una di queste.
Per quanto riguarda i temi dei singoli brani è assai vario,
si passa da riflessioni sulla vita, alla spiritualità, al desiderio
di ribellione verso il sistema che tende ad appiattire ogni singolo
individuo, isolandolo, soprattutto. Ci sono ballate, o meglio piccole
poesie musicate, anche con elementi d'elettronica molto piacevoli
e nuovi, e ancora melodie malinconiche. Insomma è un album
pieno.
Ed è stato prodotto da Michael Wagener, come i vostri
ultimi due album dal 2005 ad oggi ("Ogre Tones" e "
Live & Live Some More"). Sembra proprio che sia particolarmente
capace di enfatizare la vostra musica.
Eh già, pare che abbiamo trovato una perfetta sintonia
tra noi e Michael. E' un abilissimo produttore, al quale ci siamo
avvicinati stimando moltissimo i suoi lavori passati (con Dokken,
Extreme e Slayer, n.d.r.); è sempre un piacere lavorare con
lui e ogni album insieme risente positivamente della bella atmosfera
che si crea.
Tu, Ty e Jerry siete sempre stati impegnati in progetti paralleli,
differenti dal comune dei King's X. Credi che il fatto di poter lavorare
con altri artisti possa fare da stimolo per il progetto in comune?
Certamente! Ogni esperienza personale di ciascuno di noi
tre, sia come solista che come produzione, arrangiamento o ospite
di altri artisti, ci regala un bagaglio fondamentale per i successivi
confronti tra di noi, e soprattutto per la creazione di nuovi pezzi,
nuovi album. E' decisamente un arricchimento anche per la band stessa.
I King's X si sono sempre discostati dalla comune presa di
posizione della maggior parte delle rock band mondiali in quanto ad
immagine, o meglio sembra proprio che voi non abbiate mai voluto nè
sentito il bisogno di puntare su essa, piuttosto avete sempre cercato
di mirare solamente alla musica.
Si, decisamente. Vedi noi quando ci ritroviamo per creare
e registrare abbiamo come unico scopo quello, l'arte appunto, non
pensiamo al mercato, cerchiamo solo di fare bene il nostro lavoro!
In ogni album della vostra lunga ed assai prolifica produzione
sono presenti tante canzoni differenti tra loro, specialmente per
quanto concerne la melodia. Penso a molti pezzi tendenti al blues,
agli altrettanti pieni di elettonica, e come non citare i moltissimi
brani dotati di piacevolissimi cori "beatlesiani". Da dove
arriva questa molteplice ispirazione nello scrivere la tua musica,
Doug?
Ah, bella domanda! Non saprei proprio da dove arriva la mia
ispirazione. Credo da ogni cosa che io veda, faccia o ascolti. Scrivo
sempre, in ogni momento e luogo. Ogni cosa che mi fa percepire un'emozione
forte, piacevole o dolorosa che sia, per me è input creativo.
Forse è proprio perchè gli stimoli sono vari che la
mia musica è altrettanto molteplice.
Ritornando al nuovo album "XV", c'è per
caso una canzone in particolare che ti, o vi, piace più di
tutte?
In realtà no, personalmente amo tutte le canzoni di
quest'album, sia per il loro impatto puramente radiofonico, sia per
quanto riguarda l'esecuzione live. Io, Jerry e Ty siamo decisamente
molto orgogliosi del lavoro fatto!
Che ne pensi dell'evoluzione dei nuovi veicoli musicali attuali,
attraverso cui poter fruire di musica, mi riferisco specialmente a
tutti i social networks musicali esistenti, su tutti MySpace, ad i-tunes
e via dicendo?
Credo sia l'evoluzione della musica, non penso sia una rovina,
una catastrofe per essa, se ben usata naturalmente. Dobbiamo riuscire
tutti a stare al passo perchè il futuro è sicuramente
quello.
Per concludere Doug, vorrei sapere se ci sono anticipazioni,
nuovi futuri progetti che ti vedono impegnato, con i King's X o da
solo.
Per ora non ancora. Sono reduce dall'uscita di qualche mese
fa del mio ultimo album da solista, "Strum Sum Up" di cui
sono molto orgoglioso e sul quale voglio concentrarmi al meglio. Ora
ci sono i King's X e tutti e tre saremo nei prossimi mesi impegnati
nella promozione di "XV", in tour soprattutto. Speriamo
di arrivare in Italia entro un anno da ora, perchè sono ben
10 anni che non ci veniamo a suonare e ci manca molto!
Una band equilibrata e solida, le cui radici poggiano sul rock più
puro degli anni '80-'90, una carriera piena di gratificazioni artistiche
che spesso sono meno pubblicizzate ma decisamente più importanti
e memorabili nella storia, una band che regala perle musicali a cavallo
tra il progressive metal, il grunge, il funk e il soul con fantastici
arrangiamenti vocali dotati di influenze gospel, blues e British:
Doug Pinnick e i suoi King's X sembrano essere tutto questo! Da ricordare.
Recensioni: Black Like Sunday; Live
All Over the Place; Ogre Tones; XV;
Live Love in London
Live Report: 2009
Sito Web
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Artisti correlati: Ty Tabor, Jerry Gaskill, Dug Pinnick, Supershine
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