In occasione dell’uscita del terzo disco dei Magic Pie abbiamo
voluto recensire anche il loro disco di debutto, perché nel
2007 questa band ci era veramente piaciuta con lo spettacolare Circus
of Life, un disco prog splendido, forse un po’ retrò,
ma confezionato in modo ineccepibile. La formazione a sei con due
cantanti è la stessa del secondo album, come uguale è
l’intensità della loro musica, che a tratti può
ricordare anche gruppi come i The Flower Kings.
L’avvio è affidato alla monumentale suite “Change”
di venti minuti, un brano sontuoso, il gruppo si presenta con il pezzo
più ambizioso del disco con l’intento di dimostrare subito
di cosa è capace e quello che si ascolta non lascia dubbi sulle
ottime capacità compositive di questi musicisti. Una piece
che tutti gli amanti del prog hanno grandemente apprezzato, ci sono
momenti molto lirici ed altri pieni di energia, ma ci sono soprattutto
ottime melodie, i Magic Pie non sono artisti che guardano malinconicamente
al passato, fondano le radici nella tradizione, ma lo sguardo è
chiaramente rivolto al futuro. Il brano eponimo attacca ancora con
delle melodie sognanti, poi arriva un’esplosione di vita, un
prog frizzante ricco di gusto e di ottimismo. “Full Circle Poetry”
è una seconda suite, meno corta della prima, siamo sui quattordici
minuti, ma non è certo meno complessa, ci sono momenti vicini
al reggae, ma poi i suoni si induriscono parecchio, fra tensioni Crimsoniane
e qualche tocco di modernità, poi ci sono anche tastiere epiche
e sontuose, tanta carne al fuoco insomma, un piatto per buongustai.
“Without Knowing Why” ha un avvio quasi Purpleiano, con
un giro di hammond molto duro, supportato da una chitarra tagliente
ed aggressiva, uno dei brani più moderni del cd, bellissime
le linee vocali, finale coi fuochi d’artificio. Molto più
poetico e quasi bucolico l’avvio di “Illusion & Reality
(part 1)”, con il prog sinfonico che fa la parte del leone,
ottime anche le chitarre, ancora molto nervose, come piace a me, ottimo
il finale pieno di sana energia. “Illusion & Reality (part
3) – Final Breath” (dov’è finita la part
2?) riporta ancora ai Deep Purple come energia, anche se è
molto più prog, spettacolare. “Illusion & Reality
(part 4) - Reprise” chiude il giro di questa ultima suite riproponendo
alcuni dei momenti migliori. Chiude questa abbuffata “Dream
Vision”, un buon pezzo pieno di tensione.
Forse la Norvegia non è così prolifica come la Svezia,
ma questi Magic Pie tengono molto alta la bandiera del prog della
loro nazione e riscoprire questo loro ottimo disco di debutto vi farà
solo del bene. GB
Altre recensioni: Slottsskogen Goes
Progressive 2005; Circus of Life;
The Suffering Joy;
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of the 5th Element
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