Era
Maggio del 2005 quando il cantante carismatico di questa gloriosa
band Americana, David Wayne, lascia questo mondo ed un grande vuoto.
I Metal Church sono un vecchio combo che,con “The Dark”,
negli anni ’80 si è ritagliato un posto di nicchia nell’olimpo
dei grandi, creando un sound unico, a tratti oscuro ed allo stesso
tempo potente, di facile identificazione.
Ronny Munroe, il nuovo cantante, non ha certamente un compito facile
da affrontare, ma lo svolge con notevole professionalità e
grande impeto. Il risultato è più che buono, così
come tutto il lavoro della band.
Il precedente “The Weigh Of The World” ha scisso in due
i fans del gruppo i quali, già colpiti dalla morte di Wayne,
non vedono di buon occhio il nuovo corso artistico. Ed i Metal Church
che ne pensano di tutto ciò? La risposta la troviamo direttamente
in questo nuovo disco “A Light In The Dark”, tutta la
rabbia, la potenza e lo stile classico della band fuoriesce con il
suo fascino, mentre la prova di Munroe è di quelle che non
ti aspetti.
Apre proprio la title track “A Light In The Dark”, oscura,
cattiva e al vetriolo, capace di catapultarci all’indietro direttamente
negli anni ’80. Vale il detto “il buongiorno si vede dal
mattino”, ecco dunque “Beyond All Reason”, cadenzata
e ruffiana nel ritornello a colpirci in pieno viso. Il KO ce lo riserva
la successiva “Mirror Of Lies”, canzone più veloce
che mostra Jeff Plate alla batteria in ottima forma. Inseguimenti
di chitarra, proprio come la vecchia scuola Heavy Metal ci insegna,
scaricano bordate di adrenalina. “Disappear” mi ricorda
molto i Savatage ed i Judas Priest, soprattutto nel cantato. Si prosegue
con “The Believer”, un mid tempo avvolgente ed anacronistico
e a seguire la lunga e bellissima “Temple Of The Sea”,
palestra per l’ugola di Munroe. Arpeggi di chitarra, cambi di
tempo ed arie alla Queensryche (quelli più sognanti) lasciano
spazio alla nostra fantasia. Un brano che di per se, fa guadagnare
la piena sufficienza ad un lavoro che si articola degnamente senza
infamia né cali di stile. Bellissima la sorpresa finale con
il rifacimento del classico “Watch The Children Pray”
, tratto proprio dal mitico “The Dark”.
La chiesa del Metal ha riaperto le sue porte, entrate fedeli. MS
Altre recensioni: The Human Factor;
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