Dopo
le ristampe varie di cavalli di battaglia e l’ultimo “A
Light In The Dark” del 2006, ecco il ritorno della storica band
di Seattle. La copertina gia ce la racconta giusta, il culto metallico
ed oscuro della band aleggia ancora una volta sopra di noi. Come si
dice, il lupo perde il pelo, ma non il vizio.
Greve e cadenzato il disco si apre avanti a noi, sin dall’iniziale
“In The Company Of Sorrow”, in maniera drammatica e meravigliosamente
emozionane. Questo è il succo di “This Present Wasteland”,
un viaggio che ci tocca dentro e scalfisce. Non serve spaccare il
mondo per essere metallici al giusto, non serve una ritmica a mitraglia,
serve la testa ed il cuore, quello che mettono i maestri del genere.
Ronny Munroe si esibisce dietro al microfono come non ha fatto mai,
sembra che abbia venti anni! Inutile pure spendere parole sull’operato
del duo di chitarre Kurdt Vanderhout e Rick Van Zandt, perfetta intesa.
La ritmica composta da Jeff Plate alla batteria e da Steve Unger al
basso è l’ennesima sicurezza. Un viaggio nel Metal più
classico questo dei Metal Church, alternando velocità e tecnica.,
come in “Congreation”. C’è un brano a cui
tengo molto, che si potrebbe proporre come un altro grande classico
della band, si intitola “Deeds Of A Dead Soul”. La personalità
della band è oramai nota, ma non esulano di tanto in tanto
influenze di grandi come R.J.Dio, Deep Purple, Black Sabbath e compagnia
bella. Queste apparizioni faranno la gioia di chi come me ha vissuto
gli anni d’oro del Metal.
Gli argomenti e la struttura sonora del brano, sono importanti in
“Mass Hysteria”. Il cercare di portare agli occhi dell’ascoltatore
problemi sociali d’ampio interesse, come l’effetto dei
mass media sulla gente è prerogativa non solo dei Metal Church,
ma anche di altre numerose band Metal, una su tutti i Queensryche.
Le coralità e la cadenza vocale di Munroe si avvicina molto
a quella del primo Halford dei Judas Priest nel pezzo “Meet
Your Maker”, un piacevole tuffo nel passato supportato dai solo
delle chitarre e dai cambi di tempo. Pure la successiva “Monster”
non si discosta molto dalle coordinate della precedente. Ecco, come
avete avuto modo di vedere, sono andato a braccio, questo perchè
l’emozione che mi assale durante l’ascolto di una band
del genere, mi coinvolge al 100%. Molto Deep Purple sound in quest’ultimo
lavoro della chiesa del Metal, ma mi accorgo con gioia che ancora
di storie da raccontare ne hanno, per la gioia mia e di tutti coloro
che amano l’Heavy metal.
Giovani artisti, futuro del verbo metallico, ascoltate i maestri e
fra di loro dedicate un oretta pure a questo “This Present Wasteland”,
ne vale certamente la pena. Ciliegina sulla torta? Una produzione
eccellente. Sono sicuro che da lassù David Wayne approva e
si complimenta. MS
Altre recensioni: A Light In The Dark;
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