I Monjoie mi hanno colpito fin dal primo ascolto per aver mostrato
un sound veramente singolare. Un mix di sonorità anni ’80
concepite con uno spirito che potremmo definire prog. In altre parole
posso dire che incarnano pienamente quello che in tempi diversi è
stato chiamato come “rock romantico”.
Questo nuovo disco risponde esattamente a questo paradigma, un rock
evocativo che tocca le corde più intime dell’animo, un
po’ di Bowie, Echo and the Bunnymen e VDGG, un filo rosso che
lega esperienze musicali diverse ma tutte tese ad esplorare la poesia
fatta musica. I dieci brani proposti sono altrettante esperienze musicali
dal sapore esistenziale, un viaggio interiore ricco di suggestioni.
Unico denominatore la voglia di fare arte carica di una malinconia
senza tempo.
Ancora una volta subisco il fascino di questi musicisti, capaci di
toccare corde molto profonde dei miei gusti musicali. GB
Altre recensioni: And in Thy Heart Inurn Me;
Love Sells Poor Bliss For Proud Despair;
Underneath
A Sky That’s Ever Falling Down
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