Questo è il primo album dei Narrow Pass di Mauro Montobbio,
ma il gruppo è già noto ai cultori del prog italiano
perché il progetto è nato negli anni ottanta, poi perché
due musicisti, Valeria Caucino e Alessandro Corvaglia (anche con Maschera
di Cera) vengono dagli Eris Pluvia, altra formazione tricolore degna
di nota, ma non voglio parlare troppo del passato.
A Room of Fairy Queen’s è un album di ottimo e classico
prog con referenze che vanno dai Camel ai Marillion e non manca anche
qualche tocco Floydiano. Un sound un po’ fuori dal tempo che
non offre emozioni nuove, ma che è comunque una gradita conferma,
ottimo per gli amanti più incalliti del prog. Le atmosfere
dipinte dalla fantasia creativa di Mauro danzano continuamente tra
la poesia e una vivace voglia di vivere che esplode in parti dinamiche
e incalzanti. Come non farsi rapire dalla suggestione delle note della
strumentale “The Lake” che contiene anche un intermezzo
dal sapore celtico e rimanda alla magia dei paesaggi scozzesi o irlandesi.
Ma c’è anche la grinta di “Lord of the Headline”
con Corvaglia che offre un’ottima interpretazione. La parentesi
più Pink Floydiana è riscontrabile in alcune parti di
“Desert”, in particolare negli assoli di chitarra.
Passione in questo disco ne troviamo tanta, il difetto però
è che non aggiunge molto a quanto già si trova a nostra
disposizione. Un lavoro molto maturo quindi, ma un po’ poco
personale, ottimo per chi ama profondamente il prog, come si suol
dire… se questo disco fosse uscito negli anni… sarebbe
un classico! Oggi è solo un buon disco. GB
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