Rock Impressions

Narrow Pass - In This World and Beyond NARROW PASS - In This World and Beyond
Musea
Distribuzione italiana: Frontiers
Genere: Prog
Support: CD - 2009


È con grande piacere che ritrovo i Narrow Pass con questo secondo album, sono passati ben tre anni dal precedente lavoro, un tempo abbastanza lungo, ma che nel mondo del prog non è poi così inusuale, perché per fare un buon disco occorre tempo, dedizione, abnegazione, ecco allora che il tempo scorre e alla fine quello che conta è solo il risultato. Credo che gli appassionati di prog possono mettere mano al portafoglio, perché per i Narrow Pass gli anni non sono passati invano, ritroviamo infatti la band con un lavoro maturo e completo.

Il primo brano “In This World and Beyond – Just For You” è la piece de resistance, coi suoi dodici minuti e mezzo, una suite affascinante e solare, caratteristica questa che da sempre contraddistingue la band ligure. L’inizio è folgorante, la parte finale un po’ meno e a me ricorda qualcosa di già sentito, il giudizio complessivo comunque è positivo, la band è riuscita ad esprimere un ottimo prog sinfonico, molto classico se volete, ma non privo di spunti personali. “Beyond” è uno strumentale che riprende certe atmosfere del primo brano e le approfondisce, nella seconda metà compaiono anche delle partiture medievali, poi c’è l’esploit finale in crescendo. “Silver Lady” è più pacata e riflessiva dei precedenti, densa di una delicatezza femminile molto ben interpretata dalla singer Valeria Caucino, che in certi momenti ricorda perfino Enya. “Somewhere By the Sea” parte con atmosfere in pieno stile space rock, che dopo un gustoso intervento di sax si trasforma in un coinvolgente rock, quasi hard, poi entrano delle tastiere che portano il tutto in pieno prog settantiano, un brano strumentale caleidoscopico, davvero ricco. “Heaven’s Crying” ha una partena molto delicata, quasi ambient, poi assume dei contorni pinkfloydiani morbidi e riusciti. “In Your Eyes” è aperta da un arpeggio di chitarra emozionale, il brano è una ballata romantica, un po’ sdolcinata, ma che piacerà a tutti gli innamorati, il finale recupera un po’ di vitalità con l’ingresso della chitarra elettrica, che esprime un assolo abbastanza ispirato. “Flying From Ireland” è una canzone malinconica vagamente celtica e jazzata, piena di nostalgia e non potrebbe essere diversamente, perché è impossibile non sentire la nostalgia per questa terra ricca di fascino e magia, la canzone però è un po’ sotto tono, troppo languida per i miei gusti.

Il disco è molto bello e sicuramente meritevole di attenzione, ma secondo me manca un po’ di energia, ovviamente questo è un parere strettamente personale, se vi piace il prog pacato e morbido questo disco vi può regalare delle splendide emozioni. GB

Altre recensioni:
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