A
breve distanza dal precedente Redux torna a noi Igor Grigoriev, in
arte Ogogo, con le sue folli sperimentazioni condivise stavolta in
compagnia di Rod Oakes che suona il trombone. Non c’è
che dire, Ogogo ha le idee chiare, malgrado la sua musica sia assolutamente
di difficile fruizione. Molto prolifico, le realizzazioni si susseguono
velocemente e tutte propendono verso rappresentazioni sonore alquanto
colorate.
Sin dall’iniziale “Leviate Your Grape” si ha la
situazione chiara, l’elettronica e la ricerca sonora la fanno
da padrona. Suoni che rappresentano immagini, sensazioni che si muovono
astratte e libere, giochi di note come lampi di luce accecanti. Questa
volta Igor si avvale anche dell’ospite Andrey Solovyov al flauto
e tromba. Rispetto “Redux”, “Lunar Surphase”
è più abbordabile e digeribile, malgrado la sperimentazione
sia sempre elevata. La chitarra di Igor è più presente
ed anche più elettrica e ben si muove nei labirinti elettronici
di “Mr. Greenhill”. Si intuiscono addirittura influenze
di Folk russo, tutto questo rende ancora più interessante l’ascolto
di questo quadro sonoro. C’è rumoristica, come nella
breve “Brain Crate”, ponte sonoro che ci conduce a “Connect
With OGOGO” e qui la tromba si sbizzarrisce con effetti eco.
Questo è uno dei brani che potrebbe uscire anche da “Redux”.
Ancora suoni e rumori in “M.E.”, tutto si insegue ed in
questo caso si incontra. Stati di animo, ansia ed insicurezza su tutti,
fuoriescono da queste composizioni astratte. Più gradevole
“Electric Beaker”. Percussioni in “Dali”,
sempre poco usate dagli OGOGO e l’ascolto francamente ci guadagna.
Il pezzo più regolare ed orecchiabile dell’album (se
così possiamo dire) è il chitarristico “The Love
OGOGO”, per il resto la ricerca continua fino la fine.
Non ho molto altro da aggiungere, in quanto tutto quello che si sente
è davvero di difficile descrizione. Assolutamente un disco
da consigliare a tutti coloro che amano stupire ed essere stupiti,
quelli che sono stanchi della musica odierna e che vogliono farsi
un trip sonoro. Sballarsi con la musica di OGOGO è semplicissimo,
basta chiudere gli occhi ed ascoltare cosa ci rappresenta. Ma attenzione…
ci vuole stomaco! MS
Altre recensioni: Ogogo + Linden; Lunar
Surphase |