Rock Impressions

Osi - Blood OSI - Blood
Inside Out
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: pop-prog metal
Supporto: CD - 2009


Torna in campo la superband OSI, composta da Jim Matheos (Fates Warning), Kevin Moore (ex Dream Theater) e Gavin Harrison (Porcupine Tree), questa volta con uno special guest davvero d’eccezione, il cantante chitarrista degli Opeth, Mikael Akefeldt. Ci intrattengono con un disco di Metal Prog moderno, composto da nove brani per una durata di quasi quarantotto minuti. Il suono proposto è alquanto oscuro, distante dalle consuete coordinate a cui il genere ci ha abituati. Un punto a favore dunque per quello che concerne la personalità, diciamo che fra Fates Warning/Dream Theater e Porcupine Tree/Opeth prevalgono le atmosfere dell’ ultima accoppiata.

Suoni elettronici e pacati hanno il sopravvento sulle schitarrate, come ad esempio in “Terminal”. Il cantato è fievole, quasi sussurrato. La batteria di Harrison è davvero qualcosa di unico, il suo tocco è riconoscibile fra mille altri, una vera macchina da guerra che spezza e cambia il ritmo in maniera solo apparentemente semplice. “False Start” è un esempio di quanto detto e riesce a far sembrare tutto di una semplicità estrema. In questo disco gli OSI puntano tutto sulle corde dei sentimenti, un poco come fanno gli Anathema ultimo periodo, pur avendo quasi nulla a che fare con i suoni della band dei fratelli Cavanagh.

Francamente non c’è un brano che prediligo, in quanto tutto sembra essere collegato e similare. Ci sono frangenti più granitici, come in “Be The Hero”, o nell’iniziale “The Escare Artist”, ma sono poca cosa in confronto alla totalità dell’ascolto. Forse questo è in definitiva il limite di “Blood”, un disco che probabilmente spaccherà il pubblico e la critica in due, fra chi sosterrà la tesi Metal e coloro che prediligono di più lo sperimentale e la Psichedelia.
Personalmente amando entrambe i generi, mi ritrovo con i piedi su due staffe, ma credo conoscendomi che questo non sarà un disco che girerà molto sul mio stereo. Peccato, le prerogative c’erano tutte, a partire dall’ottima produzione…Alla prossima. MS


Altre recensioni: Blood

Interviste: 2006

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