INTERVISTA
AI QUIKION (versione inglese)
di Giancarlo Bolther
Per iniziare puoi raccontarci qualcosa dei nuovi brani e perché
avete scelto il titolo “Ramadan”?
Da un lato c’è il nostro interesse per la musica
folk e tradizionale dell’Arabia, dei Balcani e dei Celti. Da
un altro lato la canzone “Ramadan” è stata composta
quando è scoppiata la guerra in Iraq e la nostra cantante Totoki
ha composto dei versi per invocare la pace nel Medio Oriente. I suoi
versi non sono un messaggio chiaro, ma vogliono suggerire dei sentimenti
anti militaristi.
Hallelujah!,
Ramadan… sembra che vi piacciano i temi a sfondo religioso,
volete lanciare un messaggio specifico? Cosa pensate delle religioni
e quanto siete religiosi?
Il titolo del nostro primo album (pubblicato nel 1999) è “Escargot
Bianco” e quello del secondo album (pubblicato nel 2001) è
“Nightharp”, questi due dischi sono usciti su etichette
diverse dalla Poseidon. Sono il terzo album “Hallelujah!”
il quarto “Ramadan” che hanno titoli che si riferiscono
alle religioni, ma penso che sia una scelta casuale. Solitamente i
giapponesi non sono molto credenti in specifiche religioni e noi dei
Quikion siamo lo stesso. Ma Totoki Yukiko, la nostra cantante e compositrice
dei testi, ha studiato in una scuola missionaria per sei anni della
sua gioventù, non è cristiana, ma ha familiarità
con gli episodi narrati nella Bibbia o con racconti religiosi, credo
che questo abbia influenzato i suoi testi in qualche modo.
E della copertina di Ramadan cosa mi puoi raccontare?
I dipinti dei nostri album sono stati tutti disegnati dall’artista
Nishiwaki Kazuhiro. È un nostro amico ed è un pittore
di talento e anche un chitarrista. L'immagine della cover di Ramadan
è stata scelta perché la rappresentazione esotica della
divinità calza molto bene con la musica proposta nel nostro
album.
Il vostro album è molto elegante, cercate un risultato
estetico o spirituale?
Io credo che ogni musicista o artista voglia raggiungere un livello
in cui non abbia più bisogno di esprimersi con parole. Se qualcuno
del pubblico dovesse esprimere quello che prova ascoltando la nostra
musica con parole come “estetico” o “spirituale”,
noi saremmo molto felici di sentire che la nostra musica è
piaciuta, ma non siamo consci di aver prodotto proprio questi effetti.
La vostra musica si basa principalmente su influenze folk
e tradizionali, ci puoi dire qualcosa di più sul vostro interesse
per questi generi e quanta modernità c’è nel vostro
sound?
Principalmente siamo una classica rock band. Abbiamo tutti ascoltato
la musica moderna e il classico rock incluso il progressive rock.
Ma attorno a metà anni ’90 ho iniziato ad ascoltare musica
folk e tradizionale da tutte le parti del mondo. Probabilmente ci
siamo stancati della musica Americana e Inglese che riempie le classifiche
delle radio e ci siamo appassionati dallo spirito e dall’originalità
delle musiche tradizionali di ogni area del mondo. Oggi compro dischi
di musica moderna e dischi di musica tradizionale in parti uguali.
Più propiamente noi siamo influenzati dalle musiche folk e
tradizionali, ma la nostra base è comunque il moderno rock.
Credo che la nostra musica sia una specie di mix delle due componenti.
So che vi piace suonare con strumenti antichi, da dove nasce
questa passione e dove trovate gli strumenti con cui suonate?
Ho comprato l’harmonium durante un viaggio in India e mi sono
procurato il Bouzouki e il Salterio da un mio amico che restaura gli
strumenti etnici. Poi avevo chiesto a mio padre di comprarmi il Kantele
in occasione di un suo viaggio in Finlandia e così via. Il
fascino di questi strumenti tradizionali risiede nell’originalità
dei suoni che producono. Sono i loro suoni che spesso mi ispirano
per comporre delle canzoni. Alcuni nostri brani sono nati mentre improvvisavo
suonando questi strumenti.
Quanto siete culturalmente connessi alla cultura del vostro
paese?
Questa è una domanda difficile. Nel Giappone moderno la gente
comune (compreso io stesso) non ascolta e non suona musica tradizionale
giapponese. Se dovessimo suonare musica tradizionale giapponese o
strumenti tradizionali giapponesi, saremmo considerati troppo orientali.
Ma la musica giapponese popolare è diversa da quella americana
o da quella inglese, così come i cartoni animati giapponesi
non sono connessi con la cultura tradizionale giapponese, anche se
sono diversi dai fumetti e dai cartoni animati americani. Non conosco
molto la musica tradizionale giapponese , ma sono cresciuto ascoltando
la musica pop e il rock suonati da gruppi giapponesi, in definitiva
penso di essere connesso alla cultura e alla musica giapponese in
modo inconscio.
Molti gruppi giapponesi sembrano essere attratti più dalla
musica europea o americana, perché è così difficile
poter ascoltare delle influenze orientali nella loro musica?
Anche questa è una domanda difficile a cui rispondere. Secondo
me, la maggior parte dei gruppi giapponesi copiano inconsciamente
lo stile musicale americano o europeo, perché in Giappone,
ma sono convinto che non succede solo in Giappone, “suonare
musica rock” è uguale a “suonare musica americana
o europea”. Se un gruppo rock giapponese dovesse suonare con
influenze orientali, facilmente il pubblico non gradirebbe e liquiderebbe
quel gruppo come “orientale”. Gli influssi etnico tradizionali
sono presenti qua e là in piccole dosi, ma non si tratta certo
di un noiosissimo stile superficiale etnico tradizionale. Ci tengo
a ribadire che la nostra musica è una musica ricca di mescolanze
che crescono in modo naturale.
Come nascono le vostre canzoni?
Imbraccio la chitarra o il bouzouki e suono in libertà, poi
certo di memorizzare alcuni passaggi che mi sono piaciuti. In questo
processo alcuni passaggi vanno persi, mentre altri crescono fino a
diventare delle vere canzoni. Poi gli altri del gruppo ascoltano i
pezzi, li suonano più volte, si taglia e si aggiunge, si inseriscono
le parti cantate e Totoki scrive i versi e il titolo del brano.
Che tipo di responsi avete alla vostra musica?
Abbiamo avuto molti feedback diversi. Nel nostro paese generalmente
riceviamo recensioni con definizioni tipo “esotici” o
“unici” o “misteriosi” o “mix di influenze
europee ed asiatiche” e così via. Nei siti web europei
o nelle riviste il cantato di Totoki viene spesso paragonato a quello
di Kate Bush. Noi vogliamo solo suonare buona musica con un nostro
stile riconoscibile, quindi ogni feedback che riceviamo va sempre
bene.
Qual è la soddisfazione più grande che avete
ricevuto nella vostra carriera musicale?
Quando veniamo a sapere che qualcuno ha gradito la nostra musica,
sia che si tratti di un concerto che di una registrazione su cd, questa
per noi è la soddisfazione maggiore.
A volte suonate con una sezione ritmica, avete mai pensato
di incidere anche in studio insieme?
No, per adesso non ci abbiamo pensato. È appena uscito in dicembre
dello scorso anno un live dvd edito dalla Poseidon dove abbiamo suonato
con una sezione ritmica.
La vostra etichetta attuale è specializzata in musica
prog, pensate che il vostro suond abbia una matrice prog?
Sono gli ascoltatori che devono dare delle definizioni. Noi cerchiamo
solo di suonare meglio che possiamo. A me piacciono alcuni classici
album di musica progressive rock, ma dubito seriamente che gli artisti
che li hanno incisi avesse consapevolmente affermato “Noi adesso
suoniamo Progressive Rock”.
Cosa ne pensate dell’attitudine di mescolare la vecchia
musica tradizionale con quella moderna?
Penso che mescolare sia uno dei modi per fare della buona musica.
Penso però anche che se un musicista dovesse pensare che il
mescolare in se stesso sia lo scopo artistico, allora la cosa diventerebbe
molto poco interessante.
Internet e il file sharing sono da temere o sono un’opportunità
per gli artisti?
Basilarmente penso che siano un’opportunità. Ma se il
pubblico dovesse trovare la propria soddisfazione solo nel trovare
delle informazioni o solo ascoltando la musica registrata senza andare
ai concerti e provare l’emozione della musica live, allora non
sarebbe una cosa buona ne per i musicisti ne per il pubblico.
Quali sono i gruppi del passato che ti hanno maggiormente
ispirato?
Moltissima musica del passato mi ha influenzato, Led Zepplin, Jimi
Hendrix, Bob Dylan, King Crimson, and Pentagle, Yann Tiersen e molti
altri musicisti tradizionali di molte parti del mondo, che sarebbe
troppo lungo elencare.
Questo sembra un periodo molto oscuro, siete ottimisti sul futuro?
Noi tutti viviamo in questo tempo e in questo mondo senza possibilità
di scelta. Quindi dobbiamo cercare con tutte le nostre forze dei segnali
di speranza, altrimenti non ha senso vivere.
GB
Recensioni:
Hallelujah!; Yoru
No Harp; Ramadan; Live
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