Opera seconda del pianista partenopeo, che presta la sua arte anche
ad Ashram e Corde Oblique, sempre all’insegna di una musica
neo classica, meditativa e densa di una poetica romantica d’altri
tempi. In questo nuovo lavoro troviamo il contributo di diversi amici
come Riccardo Prencipe (Corde Oblique), la violinista Eleonora Amato,
il flautista Carlo Cantocalakis, Giulio Fazio al piano, accorion e
glockenspiel e altri ancora alla voce come Annalisa Madonna e Nino
Bruno, infine troviamo Giorgio Cerrato ai drones, che non ho capito
bene cosa siano, so solo che lui si occupa di musica elettronica dura.
In particolare Prencipe e Fazio hanno anche composto due brani dei
quattordici proposti.
Tutte le composizioni presenti in questo disco sono dominate da tinte
pastello, colori tenui, come quelli usati per il bell’artwork,
così sono le melodie proposte. Riflessi dell’animo di
Rubino, porte aperte sul suo intimo trasporto emotivo, che si esprimono
in brani raffinati, meditativi, forse un po’ lenti, come del
resto nel disco precedente, ma l’introspezione richiede tempo
e dedizione. Il pianoforte di Luigi domina la scena, ma ovviamente
c’è spazio per tutti i musicisti coinvolti, ognuno dei
quali completa il quadro che traccia dopo traccia si compone. Il Soffio
e la Voce va ascoltato nel suo insieme, è un’opera che
ha una sua integrità e va considerata nel complesso.
Ancora una volta la Ark Records si dimostra attenta alle voci “fuori
dal coro”, un’etichetta preziosa come sono preziosi i
musicisti che propone, come è prezioso Rubino, che cerca di
emozionarci con grande delicatezza d’animo. GB
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