Ormai
i progetti solisti dei membri dei Dream Theater non si contano più,
realizzare dei dischi personali fuori dal gruppo oggi sembra più
una moda che un'esigenza artistica, ma non è il caso di questo
album. Oggi ci sono mezzi che permettono agli artisti di esprimere
la propria creatività, amplificandone il potenziale, forse
perché attualmente realizzare un CD è molto più
economico e facile che in passato e sicuramente anche perché
il mercato assorbe senza traumi eccessivi le valanghe di prodotti
che vengono sfornate.
Lasciando da parte queste considerazioni, ci troviamo per le mani
un disco di grande spessore, Jordan dimostra fin dal primo brano "Quantum
Soup" di avere un'ottima vena compositiva e riesce a miscelare
musica classica, jazz, fusion e metal in un intreccio irresistibile,
questo brano possiede un incedere epico veramente trascinante. Il
titolo successivo è l'intimista "Shifting Sands",
molto space rock e meno spettacolare della traccia precedente, ma
nella parte centrale Rudess da una prova strepitosa di sé.
"Dreaming in Titanium" è prog puro, jazz e classica
si fondono con il rock in passaggi dai ritmi mozzafiato, dove l'abilità
non è esibizionismo, ma gioia di fare grande musica. "Ucan
Icon" è molto in linea con il repertorio del teatro, solo
è più keyboard oriented. Grandi progressioni anche in
"Crack the Meter" con Billy Sheehan a fare un gran lavoro
di basso e un Bozzio strepitoso, mentre alle chitarre fanno scintille
il compagno di sogni Petrucci e Steve Morse. Stupenda l'intimista
"Headspace" che riesce ad essere semplice e complessa al
tempo stesso. Assolutamente spettacolare è "Revolving
Door", molto epica e con un Petrucci lanciatissimo, il brano
è un perfetto compendio di new prog. Nel brano "Interstices"
Jordan si esibisce in un assolo da brivido, che raccoglie tutte le
intuizioni già espresse dal nostro e troviamo davvero di tutto
dalla musica degli anni trenta, quella che accompagnava i film muti,
alla musica classica romantica, al jazz, non si può chiedere
di più. Il brano finale è la degna conclusione di un
disco imperdibile, uno di quelli che ti fanno amare il prog in modo
totale. Non perdetevi assolutamente questo disco sorprendente. GB
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