I
Runaway Totem sono un contenitore di energia cosmica, traslata in
onde sonore, generate dall’uomo sotto il nome “Musica”.
No, non sono impazzito, questo è il vero pensiero artistico
di questa longeva band, che posa le sue radici nel lontano 1988. Francamente
non è solo il loro pensiero, ma anche quello di altri nobili
artisti, fra i quali ricordo sempre con estremo piacere il grande
cantante delle Orme, Aldo Tagliapietra, il quale sostiene a sua volta
che tutto è già esistente nel cosmo, è solo l’uomo
che deve captarlo.
Dopo numerosi dischi e svariati cambi di line up, i Runaway Totem
li troviamo oggi con Cahal De Betel alle chitarre, voce, tastiere
e sintetizzatori, Tipheret alla batteria, Dauno al basso e Issirias
Moira Dussati alla voce. Le energie da loro captate si racchiudono
in “Manu Menes”, secondo movimento di quattro elementi.
Un lavoro molto lungo, settantadue minuti di energia suddivisi in
tre suite, della durata media di ventiquattro minuti l’una.
“Alle Sorgentidikronos” è la prima. Si apre in
maniera greve, cadenzata e raccoglie energia ad ondate, alternando
frangenti delicati ad improvvisi sbalzi umorali e narrativi. Gli strumenti
sono come i numeri per la matematica, il fine per il risultato. “Aevum”
ci descrive il tempo, lo spazio dentro di noi umani, dotati di mezzi
per attingere l’energia cosmica. La musica è più
ritmata, il basso è più presente, pur sempre privilegiando
tastiere e sintetizzatori. Seguono chitarre nervose ed un cantato
femminile, a cavallo fra gli anni ’70 ed il New Prog primi anni
’80. Ottima la parte strumentale, coinvolgente e d’atmosfera.
“Phi-Ur” è il pezzo più lungo del disco,
il percepimento dell’essere e del Non essere. In esso si articolano
diverse influenze sonore, compresa l’improvvisazione Jazz a
dimostrazione che la band è cosciente dei propri mezzi e della
propria tecnica. Il vibrafono che si sente è suonato da Mirko
Pedrotti.
Io non definirei questa musica “cosmica”, mi viene più
naturale chiamarla “Totale”, in quanto possiede tutti
gli ingredienti per spaziare da un genere ad un altro. Io sono più
terreno, ma quando ascolto certe vibrazioni, sono capace di estraniarmi
e di goderne i benefici.
E bravi i Runaway Totem… MS
Altre recensioni: Ted Zepi; Ai
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