Ho
gia avuto modo di parlare dei Runaway Totem in altre occasioni, del
loro stile ricercato, quantomeno sperimentale come ad esempio quello
dei francesi Magma. Per chi non è ferrato nel genere, dico
che spaziano nella Psichedelìa cosmica, altrimenti chiamata
Space Rock, ma qui c’è molto altro. Una band che cerca
di assorbire tutta l’essenza in cui si trova, ogni elemento
è ricettivo nel captare le vibrazioni armoniche che viaggiano
nello spazio. Ogni singolo elemento è parte di questo microcosmo
sonoro e quando esso finisce di captarne l’energia, è
naturalmente sostituito con un altro individuo. Tutto questo giustifica
il mutamento della line up della band nel tempo.
“Ai Cancelli Dell’Ombra” è un live registrato
su due piste nel 1994 ma edito dalla Lizard solamente nel 2010. Questo
è un documento interessante, dove la band espone gran parte
del materiale tratto dal primo album “Trimegisto”. La
magia dell’esibizione dal vivo presenta numerose varianti rispetto
al materiale da studio, questo perché i Runaway Totem assorbono
anche le percezioni del pubblico presente che diventa parte attiva
dell’evento. Tutto è amalgamato in un contesto diretto
e spontaneo. Profondità e tenebre avvolgono l’ascolto,
amplificato dalla voce a volte interpretativa e a tratti lirica di
Ana Torres Fraile, un connubio astratto e comunque nell’insieme
melodioso. Giochi di chitarre elettriche supportate dalle tastiere
mai invasive, si inseguono in numerosi cambi di tempo e d’umore.
Nei cinque brani che compongono il disco si percepisce a pelle l’atmosfera
che si va creando nel Teatro Albatros di Genova. I Runaway Totem a
tratti induriscono il suono con chitarre distorte e rendono ancora
più greve lo stato d’animo di chi ascolta, un muro sonoro
spesso alto ed impenetrabile che non concede distrazioni. Alta è
la sperimentazione in “Segreto Tra Le Mura”, fra suoni,
Metal e lirica, ma è tutto il live che si propone in maniera
perentoria nei trequarti d’ora incisivi e fuorvianti. Divertenti
alcuni cori, diretti e cantabili anche dal pubblico, ma messi in un
contesto alquanto astratto. C’è di tutto e di più.
Bisogna ringraziare la Lizard ed Andromeda Relix per avere ancora
oggi il coraggio di credere in certi progetti che vanno aldilà
della mente, cioè nel territorio dello spirito. Chi altri ha
il coraggio di investire in ciò che in realtà è
arte pura, ossia dove l’artista fa esclusivamente ciò
che vuole, senza restrizioni dall’esterno. Sempre più
rari signori miei…. MS
Altre recensioni: Ted Zepi; Manu
Menes; Le Roi Du Monde
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