Avevamo
lasciato un anno fa i tedeschi Saidian con il debutto “For Those
Who Walk The Path Forlon” e qualche angolo da smussare, soprattutto
per quello che riguardava il lato della personalità. Stratovarious,
Royal Hunt e Queensryche erano i paletti che delineavano le influenze.
Grandi aspirazioni dunque, ma che cosa è cambiato oggi in casa
Saidian? La prima cosa che si nota è l’ingresso di Klaus
Sperling (ex Sinner, Primal fear) alla batteria al posto di Stefan
Dittrich. Ed è proprio la ritmica ad essere frizzante, “Ride
On A Phoenix” gode di passaggi veloci e tecnici in tal senso,
oltre che di un ritornello semplice e diretto.
La prova di Markus Engelfried al microfono è buona, specie
quando si erige su vette elevate. Chiaramente i passaggi sonori rispecchiano
le influenze del debutto, i Saidian sembrano trovarsi comunque più
ad agio in questo disco, in un solo brano come “Praie The Lord”
ad esempio possiamo ascoltare davvero diverse performance, fra attimi
speed e cavalcate sinfoniche. L’intesa è più coesa
e perdonatemi l’involontaria rima, resta il fatto che il gruppo
viaggia di più sulla stessa frequenza. Le tastiere di Markus
Bohr ricoprono sempre un ruolo importante, riempiono il suono oltre
che accompagnano l’incedere del brano. Molti i buoni passaggi,
ma anche qualche mastodontico deja-vu, inevitabile visto anche il
genere in questione, “State Of Euphoria”, “Reign
Of Agony” e molti altri. Lo stesso vale per i titoli dei brani,
sembra di essere in possesso di un best of dei Saxon, “Never
Surrender”, “Power And Glory”, “Ride Like
The Wind” (Cover) , capisco il contesto ma forse a volte è
il caso di fare un piccolo sforzo in più. Davvero bella “See
The Light”, per il resto molta carne al fuoco ma in fase di
carbonizzazione.
Un miglioramento dunque c’è rispetto al debutto, anche
nell’incisione, ma servono ancora altre idee, comunque la strada
è quella giusta, piano piano i Saidian sapranno intrattenerci
con maggior interesse, sono sicuro. MS
Altre recensioni: For Those Who Walk The Path
Forlon
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