Il secondo album di questo intrigante progetto dei napoletani Lino
Esposito (chitarre) e Salvio Schiano (tastiere) segue di due anni
il debutto sempre su Musea e noto subito una notevole crescita. Rimangono
le influenze heavy prog dei Dream Theater, ma andando più indietro
si riscontrano anche accenni dai Rainbow per il gusto epico di certi
brani come l'opener "Time Machine", ma questi ragazzi mettono
nella loro musica una passione e una voglia di suonare tali che rendono
piacevole e interessante il loro lavoro.
Ad aiutare i due amici ritroviamo il bassista Corrado Calignano e
il batterista Mariano Barba, mentre come new entry ci sono Alessandro
Anzalone che suona il basso in un brano e Marco Basile che canta in
tre tracce.
La musica di Salvio e Lino sprigiona quel sano ottimismo mediterraneo
che solo il nostro popolo sa esprimere e non mi spiacerebbe davvero
se in futuro i due riuscissero a inserire in modo ancora più
deciso le sonorità proprie della splendida tradizione musicale
partenopea, in questo modo renderebbero la loro proposta decisamente
originale. Comunque godiamoci pezzi come "Nobody's Land"
che non hanno nulla da invidiare ai prodotti stranieri, Marco ha una
voce melodica molto bella e canta con un'ottima grinta, le parti tecniche
sono ben bilanciate con la melodia del brano. Brillante il dinamismo
di "Noise", un brano strumentale che miscela jazz e prog
metal in un turbine ritmico molto avvincente. L'album è composto
da otto tracce di cui cinque strumentali e tre cantate, con una buona
integrazione delle stesse.
Questi ragazzi stanno crescendo e dimostrano una volta di più
che la nostra scena musicale è più viva che mai. GB
Altre recensioni: Eternal
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