I tedeschi Seven Steps To The Green Door ci propongono nuove soluzioni
sonore. Intanto diciamo subito che non è del tutto usuale incontrare
una band di Rock Progressivo composta da sette elementi. Con “Step
Into My World” i nostri sono alla loro seconda realizzazione,
la prima risale al 2006 dal titolo “The Puzzle”. Musica
semplice da assimilare grazie a delle melodie e a dei ritornelli davvero
appetibili, come nell’iniziale “New Rising”, ma
attenzione, ricca di contaminazioni. Nel cammino degli ascolti ci
imbattiamo anche nel Jazz, nel Metal, nell’elettronica e perché
no, nel Pop. Tuttavia sono le tastiere a farla da padrona, la componente
sinfonica è la colonna portante di questo imprevedibile disco.
Interessanti le composizioni vocali femminili di “Stay Beside”,
quasi stile Trio Lescano ed il bello che tutto questo accade sopra
una base alla Spock’s Beard, quelli poi più spensierati
ed allegri.
La musicalità è davvero imponente, gli arrangiamenti
completano al meglio le sonorità, lasciandoci ad occhi aperti
e concentrati nell’ascolto.
Il brano “Step Into My World” è qualcosa di veramente
fuorviante, farà drizzare i capelli in testa a tutti coloro
che non ammettono Crossover Metal nel genere degli intoccabili “dinosauri”!
Ma quando la chitarra parte nel suo assolo, allora tutto ritorna nella
normalità. Potranno essere considerate soluzioni non compatibili,
ma questo è certamente lo spirito giusto per far progredire
il Rock verso nuove coordinate. Buona anche l’idea di confluire
in contemporanea la voce femminile con quella maschile. Piano, chitarra
e voce nella dolcissima “Melissa”, uno degli episodi più
semplici dell’intero lavoro, intimo, ma gia sentito. Ci piacciono
decisamente di più i Seven Steps To The Green Door sperimentali,
questa è la loro natura, cambiare continuamente in maniera
camaleontica, provate ad esempio ad entrare nel Jazz del sax in “Singing
Club”. Giuro che sono stato tentato ad estrarre il cd dal mio
lettore per controllarne l’identità, ma sto ancora ascoltando
lo stesso disco?
“Attract Me” ritorna allo stile Spock’s Beard con
riff di chitarra al limite del Metal.
Torna il piano in cattedra con “Paid For Glance” e qui
vengono in mente i Genesis di ”Firth Of Fifth”, non voglio
farvi confusione , tantomeno stancare con i paragoni ad altre band,
ma tutto questo serve per mettere a fuoco meglio lo stile complesso
di questo settetto.
Insomma di carne sul fuoco ce n’è tanta, ed il bello
è che i nostri sono riusciti a non bruciarla, cosa davvero
non facile.
“Step Into My World” è un disco piacevolissimo
che mi ha colto di sorpresa, difficilmente oggi in questo genere si
riesce ad ascoltare qualcosa di veramente fresco, per cui i complimenti
sono obbligatori. Un disco che va ascoltato più che sentito,
e la differenza c’è! MS
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