Billy non ha certo bisogno di presentazioni, insieme a Stuart Hamm
è uno dei più apprezzati bassisti rock e non solo, ed
è un apprezzamento più che meritato.
Già nei Talas si era messo in luce, ma il gruppo non conobbe
una grande popolarità. Il nostro balza all'attenzione di tutti
entrando alla corte di David Lee Roth, il resto è storia, Mr
Big e Niacin sono le altre due prestigiose realtà a cui ha
dato vita.
Quando era in coppia con Steve Vai non ce n'era per nessuno e in molti
provarono una delusione cocente nel vederli divisi, ma il tempo ha
fatto il resto e grazie al cielo questi due brillanti musicisti sono
tornati a collaborare. L'etichetta di Vai non poteva non accogliere
il debutto solista di questo mago del basso, che ha cambiato per sempre
il modo di suonare di ogni musicista venuto dopo di lui.
Il presente disco è un incrocio fra il suono spirituale e avvolgente
dei King's X e la perizia tecnica dei Mr Big. Billy fa quasi tutto,
si occupa anche delle vocals delle parti di chitarra e della programmazione
della batteria. Steve contribuisce al brano "Chameleon"
con un solo veramente intenso, mentre troviamo il terribile Terry
Bozzio nei primi due brani. Le tastiere sono affidate a Simone Sello,
che è l'unico vero compartecipe di questo progetto. Il cantato
di Billy ricorda per certi versi una versione "povera" di
Glenn Hughes, ascoltate "What Once Was..." per capire cosa
intendo, non ha la metà della potenza vocale di The Voice of
Rock, ma possiede una simile carica emotiva.
Non è un disco strumentale e non è nemmeno una palestra
per virtuosi, ma è un disco intenso e caldo, trasmette una
sincera passione e, ovviamente, è suonato in modo impeccabile
e trascinante. La ricerca del groove e dell'atmosfera (non è
ambient, ma rock al 100%) sono le caratteristiche predominanti di
questo lavoro, che non è stato realizzato per stupire, ma per
emozionare. Billy ha una grande anima, scopritela! GB
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