I
Siena Root sono una band svedese di hard rock, che sembra essersi
smarrita nelle nebbie degli anni ’70 e con questo terzo album
conferma la sua vena compositiva fatta di classico hard rock, psichedelia
e blues, sulla scia di formazioni storiche come i Captain Beyond.
Ormai siamo abituati a questi gruppi che riscoprono sonorità
vintage, in particolare provenienti dalla scena svedese, per cui non
abbiamo sicuramente l’effetto sorpresa, anche se la cosa sarebbe
stata diversa solo qualche anno fa.
Far From the Sun è un album concepito in modo molto classico,
della serie “se fosse uscito negli anni…” sarebbe
annoverato tra le perle del genere. È davvero incredibile come
questi musicisti (voglio sottolineare però che non sono gli
unici) riescano a ricreare atmosfere perfettamente calate in un genere
che sembra tanto lontano nel tempo e che invece è ancora così
vicino e a questo punto direi pure attuale, visto che sono sempre
più numerose le produzioni indipendenti che vanno in questa
direzione artistica e che interessano artisti molto diversi tra loro,
taluni provenienti persino dalla scena estrema.
L’Hard Rock fatto come si deve del resto non è mai morto
del tutto e la sua carica di energia ha sempre trovato proseliti in
tutte le generazioni che dagli anni ’70 ad oggi si sono susseguite,
alla faccia di chi ha sempre relegato questo stile musicale ai margini
della scena come “sottogenere” e indice di sottocultura,
invece eccolo ancora qui più vivo che mai e senza la minima
intenzione di lasciare il posto ad altri.
L’album si compone di nove tracce molto varie tra loro, anche
se tutte con una somigliante personalità, una unità
compositiva che emerge nonostante la ricchezza di citazioni, che abbiamo
riassunto in apertura della recensione. La band è sempre molto
convincente e alla fine il disco lascia davvero un’ottima impressione.
Sarà anche musica dannatamente retrò, ma quando è
fatta con tanta passione non può lasciare indifferenti. GB
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