I bassisti italiani sono in fermento, dopo gli ottimi lavori di Alberto
Rigoni e Dino Fiorenza ecco arrivare il funambolico Claudio Signorile,
che nello stile mi ha ricordato molto Stuart Hamm, in bilico tra classica,
fusion e solismo carico di virtuosismi. Non ho molte notizie biografiche
su questo artista, che proviene da Bari e che su questo disco ha fatto
quasi tutto da solo, aiutandosi con campionatori.
Claudio mette subito in mostra le sue capacità nella opener
“Inspiration”, molto fusion e molto musicale, grande attenzione
alle melodie, che il basso esalta con note calde e ricche di pathos.
“Clenching” è più sperimentale e personale,
Claudio ricama giri pregevoli e il suo basso diventa qualcosa di vivo
nelle sue mani. “Melodic Bass Solo” è intimista
e avvolgente, una piece dove Signorile mostra il suo lato più
romantico ed emozionale, condito sempre da grandi virtuosismi. “Bora”
parte lenta poi via, via si fa sempre più esuberante, fino
a toccare intrecci impossibili. “Interlude” è breve,
ma Claudio ci mette tutto il suo impegno per farne una piccola gemma.
La title track è molto melodica. Chiude la complessa “Dark
Rain” dove il nostro esibisce tutta la sua bravura, non c’è
nulla da dire, Signorile possiede una tecnica eccellente.
È sempre un piacere scoprire artisti italiani di valore, non
sono certo campanilista, ma sappiamo tutti quanto sia difficile nel
nostro paese mettere a frutto le doti musicali, quindi onore al merito
e in alto il tricolore! GB
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