Signorile è un virtuoso del basso, lo abbiamo già incontrato
in occasione del suo debutto, che mi aveva fatto un’ottima impressione.
Quindi è un piacere ritrovarlo con questo nuovo lavoro. Il
basso è uno strumento troppo spesso sottovalutato pur essendo
fondamentale, e molto più versatile di quanto si possa credere.
Fortunatamente oggi, grazie a tutta una schiera di fantastici interpreti,
sta cominciando a ricevere la giusta attenzione. Claudio è
di quegli interpreti che ci sanno fare. Nella realizzazione di questo
nuovo lavoro si è avvalso della collaborazione di diversi musicisti
mentre nel disco precedente il nostro aveva fatto quasi tutto da solo.
Si parte con “Horizons” e a sorpresa Signorile cede il
posto di lead bass al collega Vincenzo Maurogiovanni tenendo per sé
solo le parti ritmiche. Farà una cosa simile anche in un altro
brano, “When Love Ends”, dove al lead bass troviamo Pierluigi
Balducci. Davvero particolare questa scelta. Signorile, che è
un bassista e ha fatto un disco dove il basso è protagonista,
apre cedendo il posto ad un collega e lo fa per due volte su sette
brani. Non è da tutti, anzi credo sia la prima volta che mi
capita di imbattermi in un disco dove l’autore lascia spazio
con grande generosità ad altri interpreti. In un mondo come
quello della musica, dove spesso albergano invidie e competizioni,
è davvero un gesto singolare, che mostra il lato più
umano di questo artista.
Ma torniamo alla musica. “Horizons” mostra subito che
Signorile ha come obiettivo comporre musica che sia valida prima che
mettere in mostra le proprie e le altrui abilità tecniche.
Il contesto è vicino alla fusion, anche se non appare legato
a qualcosa di definito, come detto si è curato maggiormente
il risultato finale, all’insegna di qualcosa di bello da ascoltare.
In “Bass Suite” Signorile cerca di spingersi un po’
oltre e tira fuori la tecnica, la parte melodica è sempre importante,
ma stavolta apprezziamo anche le scintille prodotte dal nostro che
sfodera un jazz rock vibrante, ben supportato dagli altri musicisti.
In “Unforgettable” Claudio è solo col suo basso
e ci regala un brano caldo, morbido, carico di feeling, quasi fosse
un notturno di Chopin. “Groove Experiment” come dice il
titolo, mostra il lato più anthemico dello strumento, ovviamente
il contesto è funkeggiante e ancora una volta Signorile si
dimostra capace di far muovere con la sua musica. “When Love
Ends” è una ballata romantica e malinconica di buona
fattura. “Mosaic” per contraltare è più
rock e riporta in primo piano il basso esuberante di Claudio, belle
le parti di chitarra. La conclusiva e riflessiva “In My Memory”
suggella il disco con dolcezza e grandi virtuosismi, sempre al servizio
di calibrate scelte melodiche.
Signorile ha cercato di mostrare in ogni composizione modi diversi
di interpretare lo strumento ed è riuscito ad emozionarmi ogni
volta, realizzando un disco che credo valga ben più di un ascolto,
anche se non si è stretti appassionati dello strumento. GB
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