Rock Impressions

Silhouette - Moods SILHOUETTE - Moods
Progress Records
Distribuzione italiana: -
Genere: New Prog
Support: CD - 2009


Con “Moods” gli olandesi Silhouette giungono al secondo lavoro da studio, dopo il debutto “A Maze” del 2006. Fra le file della band troviamo Jos Uffing, per un breve periodo anche componente dei più famosi connazionali Cliffhanger. Completano la line up Brian De Graeve (chitarra), Erik Laan (tastiere) e Gerrit Jan Bloemink (basso).

Il logo particolareggiato della band che capeggia sopra la testa dorata dell’artwork, fa intendere immediatamente al cultore del genere che si potrebbe trattare di New Prog. Il richiamo ai Marillion di Fish salta all’occhio, a questo punto non resta che verificare se la musica segue altrettanto. Non può essere che così, tastiere in ogni dove, Mellotron e compagnia bella.

Resto colpito dall’inizio di “Concert Hangover”, un balzo nel tempo. Solo la buona produzione sonora ci riporta con i piedi nel presente. In verità più che Marillion io sento di più gli IQ, ma questo è solo per focalizzare meglio il suono. Brani di medio lunga durata si susseguono, solo “Unreal Meeting” supera i dieci minuti, per il resto si viaggia nei dodici brani con una media di sei minuti. Al microfono si alterna tutta la band e la cura per i ritornelli di facile memorizzazione è palese. Sottolineo un brano, “Searching For Her” che potrebbe uscire tranquillamente da “Subterranea” degli IQ, con evidentissimi riferimenti allo stupendo doppio cd degli inglesi. La tecnica ed i cambi di tempo, dimostrano una cura per i particolari che solo le grandi band sanno mettere. L’artwork completo, nutrito e dettagliato, con una buona grafica non è altro che un punto in più a favore degli olandesi. In conclusione se siete orfani di band come le gia nominate oppure di Arena, Pendragon, Pallas ed affini, i Silhouette sapranno saziare la vostra fame di classico New Prog.

Tutti gli amanti della ricerca sonora e dello stravagante mondo psichedelico Progressivo storceranno il naso,. Io personalmente non mi sento di penalizzare un lavoro appassionato e ricco di meravigliose armonie. Anzi, ora mi riascolto la stupenda “Second Time Down”. MS

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