Rock Impressions

Sir Lord Baltimore SIR LORD BALTIMORE - Kingdom Come
Mercury / Polygram
Distribuzione italiana: si
Genere: Hard Rock
Support: Lp 1970 - CD 1994


Fra le formazioni minori e poco conosciute dell’hard rock settantiano meritano la massima attenzione i Sir Lord Baltimore, un combo newyorkese che ha pubblicato due splendidi album, Kingdom Come nel 1970 e il disco omonimo l’anno successivo. Solo recentemente, su iniziativa del batterista e cantante John Garner, nel 2006 è stato pubblicato un terzo album postumo.

La formazione comprende tre elementi, il classico power trio tutto energia, oltre al già citato batterista ci sono il chitarrista Louis Dambra e il bassista Gary Justin. A scoprirli sono stati la coppia Mike Appel e Jim Cretecos (che più tardi lancieranno anche il giovane Bruce Springsteen), che li hanno affidati alle cure di Dee Anthony (responsabile anche di nomi come Traffic, Joe Cocker e Cat Stevens), che affida il primo album alle cure del famoso Eddie Kramer presso i mitici Electric Lady Studios.

Il primo album apre con il lungo brano omonimo, dominato da un giro di chitarra e basso ossessivo e durissimo (pre l’epoca), un hard rock claustrofobico, epico e maledettamente oscuro, con un drumming devastante e un cantato abrasivo. Non meno interessante è il blues stracarico di acidità di “I Got a Woman”, si sente la lezione di Hendrix, ma il gruppo non imita, piuttosto la porta a conseguenze estreme, un altro brano pesantissimo (in senso buono). “Hell Hound” non cambia negli intenti, siamo sempre in balia di un uragano musicale, ma la costruzione del brano è diversa dai precedenti, qui troviamo un riffing di chitarra molto complesso. “Helium Head” spinge ancora oltre il caustico e brutale sound del gruppo, sulla scia di “Communication Breakdown” di Zeppeliniana memoria. Le gemme continuano, non c’è un solo brano sotto la media o che non meriterebbe una considerazione specifica.
Senza volersi perdere in una descrizione troppo analitica di ogni pezzo, si può dire che sono tutti piccoli affresci a tinte scure di un epoca musicale indimenticabile e difficile da ripertersi.

Questo disco è davvero un capolavoro di seminale hard rock, violento e aggressivo come pochi altri dischi dell’epoca, forse anche troppo anticipatore. GB

Altre recensioni: Kingdom Come; III Raw

Sito Web
Per un assaggio: http://www.myspace.com/sirlordbaltimorewebsite


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