Fra le formazioni minori e poco conosciute dell’hard rock settantiano
meritano la massima attenzione i Sir Lord Baltimore, un combo newyorkese
che ha pubblicato due splendidi album, Kingdom Come nel 1970 e il
disco omonimo l’anno successivo. Solo recentemente, su iniziativa
del batterista e cantante John Garner, nel 2006 è stato pubblicato
un terzo album postumo.
La formazione comprende tre elementi, il classico power trio tutto
energia, oltre al già citato batterista ci sono il chitarrista
Louis Dambra e il bassista Gary Justin. A scoprirli sono stati la
coppia Mike Appel e Jim Cretecos (che più tardi lancieranno
anche il giovane Bruce Springsteen), che li hanno affidati alle cure
di Dee Anthony (responsabile anche di nomi come Traffic, Joe Cocker
e Cat Stevens), che affida il primo album alle cure del famoso Eddie
Kramer presso i mitici Electric Lady Studios.
Il primo album apre con il lungo brano omonimo, dominato da un giro
di chitarra e basso ossessivo e durissimo (pre l’epoca), un
hard rock claustrofobico, epico e maledettamente oscuro, con un drumming
devastante e un cantato abrasivo. Non meno interessante è il
blues stracarico di acidità di “I Got a Woman”,
si sente la lezione di Hendrix, ma il gruppo non imita, piuttosto
la porta a conseguenze estreme, un altro brano pesantissimo (in senso
buono). “Hell Hound” non cambia negli intenti, siamo sempre
in balia di un uragano musicale, ma la costruzione del brano è
diversa dai precedenti, qui troviamo un riffing di chitarra molto
complesso. “Helium Head” spinge ancora oltre il caustico
e brutale sound del gruppo, sulla scia di “Communication Breakdown”
di Zeppeliniana memoria. Le gemme continuano, non c’è
un solo brano sotto la media o che non meriterebbe una considerazione
specifica.
Senza volersi perdere in una descrizione troppo analitica di ogni
pezzo, si può dire che sono tutti piccoli affresci a tinte
scure di un epoca musicale indimenticabile e difficile da ripertersi.
Questo disco è davvero un capolavoro di seminale hard rock,
violento e aggressivo come pochi altri dischi dell’epoca, forse
anche troppo anticipatore. GB
Altre recensioni: Kingdom Come;
III Raw
Sito Web
Per un assaggio: http://www.myspace.com/sirlordbaltimorewebsite
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