“Bearing” è l’album d’esordio della
band napoletana Sistra. Esso è una raccolta di brani registrati
tra il 2005 ed il 2007.
Fabrizio Di Vicino (basso, batteria, chitarre, sintetizzatori, cori)
è l’ideatore del progetto, dedito alla musica Psichedelica
e a tutto quello che ruota attorno alla sperimentazione relativa.
Inizialmente l’album è prettamente strumentale, per poi
trovare il connubio con la canzone grazie all’incontro fra Fabrizio
e la pittrice napoletana Gaia Vittozzi. Di lei anche la copertina
del disco, le mani legate sembrano voler ricercare la libertà,
proprio come la musica proposta nel disco, libertà da molti
canoni. Nel realizzare il tutto Di Vicino si coadiuva di artisti come
Salvatore Pisano (organi e sintetizzatori) e appunto Gaia Vittozzi
(voce). Non mancano neppure special guest, ossia Roberto Frattini
(armonica, piano elettrico, cori), Barbara Radi (voce, cori) e Luigi
Rubino (sintetizzatori).
La musica che si ascolta in “Bearing” ha diversi punti
di riferimento, che variano dal Prog anni ’70 come in “Una
Pedina“, alla Psichedelia supportata sia con ottime chitarre
che con l’elettronica. Tuttavia la melodia nei dodici brani
che compongono l’album, gioca un ruolo fondamentale, sperimentazione
si, ma relegata comunque alla formula canzone.
Spesso trovo ponti con certi passaggi in stile Orme, come ad esempio
in “Chiaroscuri”. Belle ed importanti le chitarre elettriche
in “Paralleli”, mentre la Psichedelia pulsante abbraccia
in “Onde”. Non esulano attimi acustici, come nell’inizio
di “Le Parole”, canzone che poi sfocia nella distorsione
della chitarra elettrica e nei suoni synth. Decisamente Prog ed acida,
con cambi di umori è “Ziqqurath”, una delle mie
preferite nell’insieme. La title track è energica, uno
squarcio di suoni che rappresentano bene come ho avuto modo di dire
in precedenza, le mani legate della copertina. Vorticoso basso all’inizio
della “Crimsoniana” “Drunk Flight”, per lasciare
successivamente spazio a del Krautrock elettronico periodo primi Kraftwerk.
Analogo il discorso per “Living Casket”. Il resto lascio
a voi il gusto di scoprire.
I brani tutti di medio lunga durata, raggiungono il totale di settanta
minuti di musica.
Non apprezzo molto la registrazione delle voci che risultano a volte
lontane in una sorta di eco che non rende loro giustizia, ma questo
è solo questione di gusto personale.
Un esordio interessante, soprattutto per i seguaci dei generi e dei
gruppi che ho citato. MS
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