La
brasiliana Masque è una attenta casa discografica nei confronti
di band che spaziano dal Prog Rock più classico al Metal Prog.
Anche il Brasile è una nazione che in ambito ha davvero molte
carte da giocare, basta nominare gli Apocalypse, i storici Bacamarte,
Banda Do Sol, gli attuali Corciolli o i Cartoon, gli Haddad , i Khallice,
i Mindflow, gli Index , Tempus Fugit solo per fare qualche nome ed
intenderci.
Gli Sleepwalker Sun nel 2005 giungono al proprio debutto discografico,
proponendo un disco intrigante, ricco di buoni spunti. La musica proposta
è un perfetto equilibrio fra il Progressive classico ed il
Metal Prog. Attenzione, qui non ci sono inutili virtuosismi, la band
si concentra sulle composizioni per far si che le melodie siano le
principali protagoniste. Ma chi sono gli Sleepwalker Sun? Giana Araujo
è la cantante, Luiz Alvim sta alle tastiere, Francisco Falcon
al basso, Rodrigo Martinho alla batteria e Ricardo Marins alla chitarra.
Per la realizzazione del disco si avvalgono della collaborazione di
numerosi special guest, fra i quali segnalo l’ottimo tastierista
Andrè Melo, membro della band Prog Tempus Fugit nel brano “Nocturnal”,
mentre il violinista dei Sagrado, Marcus Viana, impreziosisce con
il proprio strumento “Blindfold” e “Jalen’s
Eyes”.
“Sleepwalker Sun” si apre con una mini suite di 14 minuti,
a testimonianza che anche se si tratta di esordio, le ambizioni e
le pretese sono comunque alte. Il malinconico artwork che accompagna
il supporto ottico, sposa a pieno la causa del disco e la bella voce
di Giana si adatta bene ad ogni situazione. Particolare l’ascolto
di atmosfere Gothic con il violino ed il Metal Prog, un connubio che
non lascia di certo indifferenti, tuttavia in “Blindfold”
non mancano di certo i cambi di tempo ed umorali, vetrina di una sezione
ritmica particolarmente motivata e coesa. Quando il suono “mellotron”
fa da tappeto al violino, tutto assume connotati di magniloquenza
e la ciliegia sulla torta è data dal solo di chitarra elettrica.
Bello anche il frangente piano e voce, con relativo assolo di Ricardo
Marins. I più attenti di voi apprezzeranno perfino le sfumature
New Prog in stile anni ’80 che di tanto in tanto fanno presenza
fra un refrain e l’altro. “Bring’Em” è
più ruffiana e diretta e gode di una buona serie di arrangiamenti.
L’omonima “Sleepwalker Sun” mostra i muscoli della
band, canzone energica e comunque più diretta, mentre “Dead
Flowers” ci accompagna nei sentieri del cuore. Velature malinconiche
coprono sempre le musiche, anche se in maniera leggiera, Giana sa
bene come interpretarle. “Russian Roulette” apre con le
tastiere in stile Mellotron e di certo non portano sonorità
solari, mentre la ritmica esplode improvvisamente, portando il brano
in ambito prettamente classico Metal Prog. La produzione sonora è
eccellente e la pulizia del suono valorizza ulteriormente l’insieme.
Davvero toccante “Jalen’s Eyes” ed il violino di
Marcus Viana ritorna a tessere magiche atmosfere. La chiusura è
in mano a “Nocturnal”, dieci minuti di grande Prog, forse
uno dei migliori brani apparsi nel disco.
Gli Sleepwalker Sun sono per me una sorpresa ed una realtà,
una band che gia conosce il proprio cammino e che dimostra una notevole
cultura musicale. Questo disco mi sento di consigliarlo anche a chi
il Metal Prog a volte non va proprio giù, perché è
variegato e scorrevole. MS
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