Dopo For The Incomplete del 2000 e This Is My Blood del 2002, eccoci
giunti al terzo lavoro per questo terzetto americano.
I nostri si inseriscono a metà strada tra due loro compagni
di etichetta: gli Zao e i Demon Hunter. Il loro thrash-death con spunti
hardcore è davvero buono: ritmi sincopati, songwriting vario
ma senza troppi fronzoli e orpelli vari, riffs stoppati e super-compressi
che puntano tutto sulla potenza come insegna la migliore tradizione
trash-death metal.
I Soul Embraced sono diventati anche piuttosto conosciuti per aver
prestato “My Torniquet” (dal loro primo album) agli Evanescence,
i quali dopo una dovuta trasformazione-coverizzazione l’hanno
fatta diventare la “Torniquet” di “Fallen”.
Parliamo ora di Immune: la produzione di Barry Pointer (Zao, Living
Sacrifice, Embodyment) pur non essendo eccezionale si adegua comunque
agli standard del mercato attuale. Degna di nota è la prestazione
di Lance Garvin dietro alle pelli, ha disegnato ritmiche varie e mai
banali sulle quali si inserisce altrettanto bene la chitarra di Rocky
Gray.
Se dobbiamo evidenziare una pecca in questo Immune questa è
la voce growl un po’ troppo piatta e “tirata” (un
po’ alla Zao tanto per intenderci), mentre negli stacchi melodici
migliora nettamente.
L’intero lavoro è composto da dieci tracce che si mantongono
tutte su un buon livello di ascolto, ricordiamo “The Hero”
con il suo ritornello, “And I Don’t Have the Answers,
But I Care”, che si apre dopo una serie di monolitici riffs,
la più orecchiabile “On Your Own”, ma sicuramente
quella che colpisce di più è “Seems Llike Forever”,
dove tra i ritmi sincopati si inserisce il cantato quasi recitato
della strofa ed il chorus finalmente arioso e davvero ben riuscito.
MP
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