Rock Impressions

Spettri SPETTRI - 2973 La Nemica dei Ricordi
Black Widow
Distribuzione italiana: Masterpiece
Genere: Prog / Dark Rock
Support: CD 2015


La storia di questa band è molto romantica, avevano registrato un album nel 1972, ma che ha dovuto aspettare fino al 2011 per vedere la luce. L’entusiasmo e la passione dell’etichetta genovese ha dato la forza al gruppo per riformarsi, con quattro membri originali, e mettere le mani ad un nuovo album, il presente appunto. È certamente bello ritrovare dopo tanti anni l’entusiasmo e la voglia di rimettersi in gioco e, visto come va il mercato discografico di questi tempi, solo la passione più vera può dar vita ad un risultato come questo, quasi un piccolo miracolo.

Il disco rispecchia in pieno la filosofia della Black Widow, un hard prog venato di tinte dark. Fin dall’iniziale “Il Lamento dei Gabbiani” si avvertono un senso di mistero e di inquietudine crescenti. La musica è un mix di elementi, un po’ Black Sabbath, un po’ Deep Purple e un po’ King Crimson, c’è qualcosa anche di alcuni gruppi kraut rock, ma tutto sommato il gruppo riesce ad avere una propria impronta personale. Il cantato in italiano è suggestivo, i testi sono ricchi di suggestioni, anche se non è un idioma che si sposa bene col genere trattato, però il risultato è di sicuro coinvolgente e l’ascoltatore viene proiettato in un mondo arcano e molto gotico. Bella l’idea sottostante “La Nave”, un incedere tra l’epico e il jazzistico, ottimo esempio di prog immaginifico. La voce di Ugo Ponticiello ogni tanto mostra i suoi limiti, ma i testi non sono facili da cantare, sulle parti strumentali non c’è niente da ridire, sono musicisti che sanno il fatto loro. “La Profezia” è più hard rock con uno splendido hammond, lo stile è molto settantiano, ma questi sono musicisti che hanno nel dna questo modo di suonare e non è certo una colpa, ma nemmeno un limite per come la vedo io, anzi. Molto bello l’inizio incalzante di “Onda di Fuoco”, il gruppo continua ad elargire brani ricchi di gusto e questo è uno dei migliori. Bravi anche nel proporre una scaletta varia, che premia un ascolto ripetuto. Il gruppo è riuscito a proporre un ventaglio molto variegato di idee pur mantenendo un sound coerente dall’inizio alla fine.

Per tutti gli amanti delle sonorità descritte questo disco è assolutamente da prendere in considerazione, ottimamente suonato, con un songwriting pieno di gusto. Non è adatto agli amanti delle sonorità post moderne, ma è comunque un classico senza tempo. GB

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