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Nella storia della musica rock ci sono stati tanti momenti memorabili,
ma un periodo in particolare è stato attraversato da un’onda
creativa formidabile, gli anni ’60 e in particolare in Inghilterra
con la british invasion, alla tradizione di quel periodo si rifanno
esplicitamente i toscani The Strange Flowers, un quartetto composto
dal cantante e chitarrista Michele Marinò, dal chitarrista
Nicola Cionini, dal bassista Alessandro Santoni e dal batterista Gabriele
Pozzolini. Il sound di questi musicisti è influenzato in particolare
dal garage rock, che ha conosciuto un significativo revival negli
anni ottanta con band come i Barracudas, i Fuzztones, i Plan9 e in
Italia con Boohoos e Birdmen of Alkatrazz, giusto per fare i primi
nomi che mi vengono in mente.
The Grace of Losers si compone di nove brani per poco più di
mezz’ora di musica. Si parte con l’irriverente “Hemerick
G.”, che si apre con un applauso, poi attacca un ritornello
molto british, la voce del cantante mi ha ricordato moltissimo quella
di Geremy Gluck dei Barracudas, un gruppo che amo ancora molto. Tutti
i brani viaggiano su queste coordinate, musica molto divertente, senza
essere mai banale o scontata, i ritornelli sono molto azzeccati e
si sente che alle spalle c’è vera passione. Il disco
gode anche di una buona unità compositiva, che lo rende scorrevole
ed è sempre molto piacevole, se volete molto vintage e di certo
si rivolge agli amanti del genere, ma penso che possano piacere anche
a tanti giovani, che il garage rock non l’hanno conosciuto e
che possono così riscoprire queste splendide sonorità.
La band ha anche un’intensa attività live, per cui vi
invito a collegarvi al loro sito per trovare la possibilità
di sentirli dal vivo, perché questa è musica che rende
soprattutto live. GB
Per acquistare il disco: CD
Baby
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