A quattro anni di distanza dal disco precedente, tornano i the Strange
Flowers, con il settimo album. Non sono cambiate molto le cose in
seno alla band, un solo avvicendamento, anche il sound è sempre
legato al british sound, però senza dubbio il gruppo col tempo
ha affinato le proprie qualità ed è tornato con un titolo
fresco e pieno di energia.
In apertura troviamo il brano che dà il titolo al disco, “Throwing
Pearls at Swine”, ed è subito un caleidoscopio di sonorità
psych garage di ottima fattura. Gli Strange Flower hanno fatto tesoro
della lezione di tanti gruppi inglesi, tenendo conto anche del nostalgico
revival degli anni ottanta, che ha ancora tanto influsso sui gruppi
brit pop di oggi. “Watching the Clouds From a Strawberry Tree”
è la summa di quanto detto prima, dai Beatles fino agli Stone
Roses e ritorno. “Alice Stealing Rainbows” è una
ballata dominata dal pianoforte, con un gusto sognante, che mescola
dolci melodie ad una psichedelia appena accennata. Trascinante come
“Louie Louie” è “Eugene”, il riff secco
di chitarra ricorda i Kinks più ispirati. Buona anche “Sarah
Blake”, però è meno penetrante delle precedenti.
“Rose Lynn” è più enfatica e cattura meglio
l’attenzione, sorprende come la band riesca a sfornare melodie
convincenti in questo genere. “Black” prosegue per il
cammino tracciato dal gruppo con sicurezza. “Steven Bought a
White Rope” è la classica canzone scanzonata e riempitiva
che i gruppi citati mettevano nei loro album, ancora una volta la
band fa le cose con gusto e capacità nel rievocare questi moods.
In “DD One Day” mi sembra di sentire echi anche dei primi
album di quel geniaccio di Julian Cope. Su buoni livelli pure “The
Sensational Show of the Clouds” e la conclusiva “Twins”,
brani perfettamente in linea col resto del repertorio.
Gli Strange Flowers confermano tutte le buone impressioni avute col
disco precedente. La loro musica potrà anche sembrare retrò,
ma chi ama le sonorità inglesi potrà farsi cullare con
serena sicurezza dalle suadenti note di questi freakettoni nazionali.
GB
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