Gli
String Cheese Incident hanno già alcuni album alle spalle,
ma non credo che siano molto conosciuti dalle nostre parti, io è
la prima volta che li ascolto.
Questo è uno dei dischi più strani che mi sia capitato
di ascoltare, tanto che la prima cosa difficile è stata la
sua classificazione. Ora, la classificazione di un genere è
una materia un po' paranoica di chi cerca di fare il critico musicale,
ma credo che il lettore medio apprezzi alcune linee guida che vengono
tracciate nelle recensioni. Parlare però della musica di questo
gruppo dando delle definizioni è quantomai ostico. Adesso pensate
di mescolare gli Steely Dan, gli Allman Brothers, qualcosa di Charlie
Daniels, una spruzzata di psichedelia, aggiungete una decisa attitudine
progressive e infine delle pennellate di world music e (anche se dubito
che riusciate a farlo) forse vi farete una vaga idea del sound di
questo sorprendente quintetto. Mi spiego meglio, gli Steely Dan rappresentano
la tradizione musicale americana unita al jazz e alla voglia di sperimentare,
se ne trovano tracce un po' in tutti i brani, in particolare in "Orion's
Belt" e "Who Am I". Gli Allman Brothers sono l'anima
blues del southern ed affiorano fin dall'iniziale "Wake Up".
Charlie Daniels è l'anima country del southern ed emerge nella
tradizionale "Lonesome Road Blues", ma anche dall'uso dell'armonica
come in "Sirens" e in molti altri brani. La psichedelia
emerge da lunghe parti improvvisate come nella song "Mountain
Girl" o nella conclusiva e onirica "On My Way". Il
prog si riferisce alla voglia di provare soluzioni nuove e per la
scelta di una strumentazione molto varia che comprende il mellotron
e vari archi. La world music affiora ogni tanto per l'inserzione di
parti reggae, sempre in "Sirens", o di musica celtica, come
in "Valley of the Jig", ma non mancano anche momenti molto
elettrici, vedi la acida "Tinder Box".
Insomma un bel miscuglio, ma non si tratta di soluzioni strampalate
o improponibili, il tutto funziona per la bravura di questi ragazzi
che non hanno paura di tentare strade nuove. Onore al merito! GB
Altre recensioni: One Step Closer
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