Lo
storico gruppo dei Styx, nelle scene sin dal lontano 1972, studia
la storia del Rock e ce la ripropone a modo loro. Vincitori di diversi
dischi di platino, hanno sempre navigato in sonorità pompose
ed AOR, e questa volta hanno voluto divertirsi. Questo disco di cover
è la pretenziosa teoria del Big Bang del Rock, con alcuni dei
brani più significativi che hanno fatto la base su cui è
stata costruita successivamente la gigantesca Torre Di Babele del
genere. Ovviamente tutto secondo il loro modo di concepire la musica.
Tommy Shaw (chitarra e voce), James Young (chitarra e voce), Todd
Sucherman (batteria), Lawrence Gowan (tastiere e voce) e Ricky Phillips
(basso) sono i maestri di questa lezione. In effetti la tracks list
scelta è davvero interessante, ma quello che più colpisce
è l’interpretazione dei brani, molto personalizzata,
acquisita, come se fosse stato un loro componimento. Non è
un becero replicare il suono, ma un elaborato assorbimento dello stesso
e riproposto in maniera esemplare.
Inutile soffermarsi sui singoli brani e spiegarli ulteriormente, questo
l’ ha gia scritto la storia, non certo io. Per comprendere meglio
quello a cui si va incontro nell’acquisto di questo prodotto
basta solamente nominare le canzoni: “I Am The Walrus”
(The Beatles), “I Can See For Miles” (The Who), “Can’t
Find My Way Home” (Blind Faith), “It Don’t Make
Sense” (You Can’t Make Peace) (Willie Dixon), “I
Don’t Need No Doctor” (Humble Pie), “One Way Out”
(Allman Brothers), “A Salty Dog” (Procol Harum), “Summer
In The City” (Lovin’ Spoonful), “Manic Depression”
(Jimi Hendrix), “Talkin’ About The Good Times” (The
Pretty Things), “Locomotive Breath” (Jethro Tull), “Find
The Cost Of Freedom” (CSNY) e “Wishing Well” (Free).
Solo un brano esce dalla loro penna, “Blue Collar Man @ 2120”.
Divertimento assicurato dunque e se non abbiamo avuto la fortuna di
assistere al Big Bang dell’universo, assistiamo almeno a quello
del Rock, occasione più unica che rara! MS
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