Riecco
i Tears of Othila, una band che tanto mi aveva colpito col disco del
2008, oggi li ritroviamo con questo nuovo album, un nuovo viaggio
in un contesto neo folk dal sapore molto celtico, quasi venisse da
qualche sorridente paese della verde Irlanda, invece sono italianissimi,
ma comunque il verde è il colore dominante dell’artwork
interno al booklet e non è un caso, le foto sono state scattate
in un bosco e il richiamo della natura è forte lungo tutto
il cd. Anzi di più, sembra che tutto l’album sia stato
composto da Marco Gardella (voce e chitarra) nei boschi di Lago delle
Lame.
Il cd è idealmente diviso in tre parti, ognuna composta di
tre brani, la prima è Of Myths and Ancient Knowledge. Si parte
con “Inner Eyes”, un brano dominato da percussioni tribali
e da melodie decisamente celtiche, con alcuni tocchi di neoclassica,
non a caso collabora una piccola orchestra. Segue “The Mighty
Three”, molto strutturata e lunga con diverse parti, il tema
portante è sempre prettamente neo folk, fra ballata triste
e canto popolare con alcuni momenti di grande intensità. Conclude
la trilogia “Nordic Hymn”, dove sempre forte è
il richiamo celtico, ma i tre brani hanno una loro struttura, che
li rende non ripetitivi.
La seconda parte è sottotitolata Of Thule and Inner Balance
e si apre con la lenta e sofferta “Standing on the Ruins”,
che alterna momenti mesti ad altri dal sapore epico, riuscendo ad
esprimere bene il tema del titolo. “Travelling the Myth”
segue sul cammino tracciato dai brani precedenti e in fondo il cd
non cambia più fisionomia, anche se ogni composizione ha una
propria identità. Chiude la seconda trilogia l’evocativa
“The Land Beyond”.
La terza e ultima parte si intitola Of Nature and Sacred Whispers
e si apre con “Mountains”, il brano più lungo e
malinconico dell’album, mentre la seguente “The Song of
Apennines’ Little Folk” è festosa e invita alla
danza. Chiude un brano manifesto “Into the Woods”, il
titolo la dice lunga, è un brano onirico e riflessivo, che
fa assaporare le essenze boschive, i profumi e i rumori di una pace
solare.
I Tears of Othila sono una band anomala nel nostro panorama, ma proprio
questo ne esprime il valore, una proposta elitaria la loro, che può
pagare sulla lunga distanza, intanto noi la apprezziamo fino all’ultima
nota. GB
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