Gli amanti della chitarra di certo conoscono il nome di Michael Thompson,
essendo uno degli interpreti più raffinati e geniali di questo
strumento, ma sono convinto che sia difficile non avere in casa un
disco su cui lui abbia suonato. Nella sua sterminata discografia iniziata
nel ’77 troviamo una miriade di nomi, dai classici come Ray
Charles, Barbra Streisand, Ringo Starr, Cher, Joe Cocker, Neil Diamond,
Lionel Ritchie, Bee Gees, Phil Collins, ai più recenti Jennifer
Paige, Whitney Huston, Gloria Estefan, Christina Aguilera, Nona Hendrix,
Julio Iglesias, Celine Dion, Madonna, Mariah Carey, Michel Bublé,
troviamo anche molte colonne sonore, in particolare per film per bambini,
senza dimenticare in ambito rock i nomi di Michael Bolton, Gregg Bissonette,
Benny Mardones, Great White, Fleetwood Mac, infine è apparso
anche al fianco di artisti italiani come Celentano, Umberto Tozzi,
Cocciante, Pavarotti e Spagna. Per un totale di oltre trencentocinquanta
dischi, così tanti che secondo me nemmeno lui se li ricorda
tutti. Questo per dare un po’ la misura di questo grande artista,
ma alla sua produzione solista ha dedicato davvero poco: lo splendido
How Long dell’89 come Michael Thompson Band (uno dei miei dischi
preferiti di AOR di sempre), il più metallico The World Accordig
to M.T. del ’98 e finalmente questo nuovo cd.
A quanto mi risulta questo disco è uscito solo in America,
ma io non me lo sono voluto far scappare e l’ho acquistato senza
esitazione dal sito del nostro, che è da sempre un artista
che ammiro profondamente, il suo tocco, il suo stile melodico e graffiante
al tempo stesso ne hanno fatto un artista che riesce a parlare al
mio cuore come pochi chitarristi riescono a fare. I suoi assoli sono
sempre emozionanti. Questo nuovo album contiene quindici traccie e
si discosta dai due precedenti, il nostro col passare degli anni è
diventato sempre più elegante ed è passato dal rock
a stelle e strisce ad un mix di generi diversi, che vanno dalla fusion
alla musica latina (niente di commerciale per carità), senza
dimenticare il vecchio amore per il rock viscerale che ogni tanto
emerge con forza anche in questa produzione. Ho già ascoltato
e riascoltato questo cd molte volte e mi piace sempre tanto, ogni
volta scopro un assolo che non avevo notato o qualche finezza esecutiva
che esce come per magia dalle incredibili dita di Michael. Feeling
a valanghe continue, una cascata di emozioni che sembrano non finire
mai. E non ho ancora parlato dei musicisti che accompagnano Mr Thompson
in questa avventura discografica, vi posso assicurare che ci sono
dei veri pezzi da novanta, ma non voglio svelarvi altri particolari.
Forse M.T. Speaks non cambierà il modo di suonare la chitarra
delle prossime generazioni di axemen, ma vi assicuro che non è
facile trovare tanto talento e tanta sincera passione e non sarebbe
male se i giovani chitarristi dovessero ascoltare con attenzione questo
disco, offre ben più di una fonte di ispirazione e poi fa sempre
bene ascoltare la musica quando è fatta come si deve, anche
se il genere suonato non dovesse essere proprio quello preferito.
Michael sei un grande! GB
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