I
Nomi di Wetton e Downes riportano subito alla mente gli Asia essendo
questi due musicisti i principali artefici del famoso supergruppo,
anche se poi sarà il solo Downes a portare avanti con continuità
il progetto. Oltre a questo però i due hanno un passato veramente
molto lungo, in particolare Wetton ha una storia difficile da racchiudere
nel breve spazio di una recensione. Quindi i due insieme non potevano
non rifarsi al materiale della loro avventura asiatica.
I brani sono proposti in acustico con Downes che suona un pianoforte,
Wetton si alterna al basso acustico e alla chitarra e ovviamente canta,
in aggiunta ai due amici troviamo Hugh McDowell al violoncello e Amy
Clark che canta un brano. La registrazione è presa dal vivo
da una trasmissione televisiva con sfondo lo studio che risulta elegante
ma un po’ asettico e freddo.
L’uscita è proposta sia in formato dvd che cd e devo
dire che, nonostante la set list sia identica, i due formati sono
molto diversi a livello di gradimento. Mentre il cd scorre piacevole
il dvd risulta quanto mai noioso, formale, sembra quasi musica classica
da camera e non musica rock suonata acustica. Ammiro molto Wetton
e non lo critico volentieri, ma se la musica proposta in questa uscita
mi piace ascoltando il cd, non posso dire di aver provato la stessa
emozioni con la visione del dvd che mi ha annoiato e anche deluso.
Sia la chitarra che il basso di Wetton non si sentono quasi mai, a
parte “Heat of the Moment”, mentre il pianoforte è
sempre molto chiaro, ma anche la regia e l’ambientazione sono
freddi, i contenuti extra poi non sono particolarmente appetibili:
intevista, documentario e fotogallery.
Il cd invece si fa piacevolmente ascoltare, non perché l’esecuzione
sia memorabile, ma perché le canzoni sono belle e anche in
versione acustica rendono piuttosto bene, Wetton di certo non ha più
la voce di vent’anni fa, ma non è poi così male.
In questo senso il cd una volta tanto batte ai punti il formato in
dvd.
La musica composta dalla coppia Wetton Downes è e rimane un’icona
di un periodo e questo album la celebra con dignità, ma di
certo è un’uscita da consigliare più ai fans sfegatati
degli Asia che non a tutti gli altri. GB
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II
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