Quarto studio album per i glam-rockers norvegesi Glam (vc), Teeny
(ch), Flash (bs) e Sporty (bt), dei quali ricordo ancora con gran
piacere il loro debutto "667... The Neighbour Of The Beast"
del 2004 (penso che fui il primo a presentarli in Italia su Flash!),
ma se il buongiorno si vede dal mattino (in questo caso dalla copertina
del cd) non vi è molto da stare allegri e, purtroppo, questa
volta il quartetto segna il passo con un disco piuttosto mediocre
nelle composizioni e nell'attitudine, non nelle abilità strumentali.
Saranno i tempi grami, sarà che il passare degli anni li ha
resi più 'socilamente impegnati', ma i Wig Wam hanno perso
parte della contagiosa gioia che contraddingueva i loro primi due
albums, ed anche le canzoni sono meno efficaci nel disegnare quei
refrain che catturavano le orecchie. E' pur vero che dagli artisti
non ci si aspetta un'infinita ripetizione degli stessi schemi e va
dato atto al quartetto di provare ad allontanarsi dagli ambiti ben
noti, forse in questo caso il distacco è troppo repentino e
la distanza percorsa un pò eccessiva per consentire ai fans
di abituarsi alle loro decisioni, ma tant'è... non saremo mai
contenti!!!
Godiamoci comunque le prime due canzoni dell'album, ovvero "Wall
Street" e "OMG! (Wish I Had A Gun)", puri catchy anthemic
rockers di buonissimo livello, fra Danger Danger e Demond Child (il
refrain della seconda in particolare) rivisti in chiave Wig Wam e
non mancheranno di far gioire i loro fans e di catturarne di altri.
Il tempo medio "Victory Is Sweet", invece, abbassa di molto
la qualità e non solo per quel drappo di malinconia che la
pervade, ma anche per uno scontatissimo refrain in stile gothic-german-metal
che assolutamente suona fuori luogo, ed anche la più energica
e solare "The Bigger The Better", a metà strada fra
Joan Jett e Def Leppard, non è poi un granchè.
"Bleeding Daylight" mantiene uno stile più dark ed
umorale steso sopra un tappeto strumentale di gran temperamento espressivo
che si diluisce nella ballad "Tides Will Turn", carino mix
di Kansas (le prime note delle strofe e della chitarra sembrano omaggiare
la loro "Dust In The Wind"), Mr Big e The Beatles/Queen
(nel ritornello), e sempre su piani più melodici si muove la
simil-AOR "Wrong Can Feel So Right", piacevole ed accattivante
quanto basta. Si cambia atmosfere con "One Million Enemies",
forte hard rocker caratterizzato da un uso (per me) eccessivo di sintetizzatori,
e "Try My Body On", non lontana da Tangier e Danger Danger,
ma in fin dei conti non troppo ben riuscita. Le cose vanno meglio
con "Natural High", leggero rocker che, però, possiede
un gran bel refrain e precede la conclusiva "Things Money Can't
Buy" (in antitesi con la prima canzone), umorale traccia con
lancinanti assoli di Teeny.
In conclusione, non posso parlare di un disco inutile perchè
i suoi bei momenti li ha ed anche di buon spessore, ma la discontinuità
qualitativa ed il distacco forse troppo repentino dagli elementi che
ci avevano fatto amare la band risultano a mio parere gli elementi
negativi di "WS". Non sono errori imperdonabili, ma il quartetto
farà meglio a meditare con attentione le sue prossime mosse.
ABe
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