Rock Impressions

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******* OVER THE TOP *******
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Mark Wingfield - Proof of Light MARK WINGFIELD - Proof of Light
Moonjune
Distribuzione italiana: IRD
Genere: Jazz / Fusion / Sperimentale
Support: CD - 2015


Il chitarrista Mark Wingfield ha già realizzato molti album, ma devo ammettere che è la prima volta che incrocio il suo cammino artistico. Così come non conosco molto nemmeno i trascorsi dei suoi due compagni di viaggio: il bassista Yaron Stavi, che ha suonato tra gli altri con Robert Wyatt, Phil Manzanera e David Gilmour, e il batterista Asaf Sirkis, che vanta collaborazioni con John Abercrombie, Larry Coryell, Gilad Atzmon, Tim Garland, Jeff Berlin e Nicolas Meier. Comunque si tratta di nomi importanti.

Il presente disco è interamente strumentale e si colloca in uno spazio indefinito, tra jazz, fusion e sperimentazione, detto così può sembrare roba pesante, per palati fini, invece si tratta di musica altamente godibile. Pur rivolgendosi primariamente ad un pubblico esigente e musicalmente maturo, Wingfield e amici hanno realizzato un disco ricco di momenti di grande intrattenimento. Il disco si apre con un groove eccezionale, basso e batteria fanno venire i brividi, ottimo anche il sound del cd, caldo come poche volte capita di ascoltare. Sopra le raffinatezze proposte dalla coppia ritmica si eleva la chitarra sognante di Mark, che pennella virtuosismi degni del grande Holdsworth, ma che al tempo stesso non sono privi di originalità. “Mars Saffron” è davvero un’apertura entusiasmante. La seguente “Restless Mountains” è già più elaborata, con la batteria e il basso che seguono linee proprie, mentre Wingfield si lancia in assoli vertiginosi. C’è spazio anche per un ricco assolo di batteria. Potrei descrivere le singole tracce del cd, ma l’ascolto mi rapisce e perdo il desiderio di essere descrittivo. Ottime melodie, arricchite dai fraseggi eccellenti di tre musicisti particolarmente ispirati. Un disco che regala emozioni forti, pur usando modi gentili, dietro ogni solco la possibilità di ammirare da un lato la bravura e dall’altro il gusto. E come un film dal finale aperto ecco una chiusura inaspettata, l’ultimo brano è la possente title track, che finisce con uno stacco che sembra incompleto, manca qualcosa, la tensione viene interrotta… verso scenari futuri.

Disco eccezionale, che mi ha inchiodato ad un ascolto attento e partecipato. Wingfield, Stavi e Sirkis sono musicisti maestosi, capaci di portare l’ascoltatore in territori avventurosi e inesplorati, ma senza mai perdere uno sguardo semplice e giocoso, di chi prima di tutto si diverte. GB

Altre recensioni: The Stone House; Tales From the Dreaming City; Zoji

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